Pastorano – E’ iniziato il dibattimento del processo a carico di tre persone coinvolte nell’incidente sul lavoro che causò la morte di Antonello Migliaccio, l’operaio di 39 anni morto nel marzo del 2019 in seguito ad un incidente avvenuto alla Multicedi di Pastorano. Davanti al giudice Pietro Ragozzino, legale rappresentante della società “Multicedi S.r.L.”, committente dei lavori e proprietario del capannone, Salvatore Luiso, 59 anni, legale rappresentante della “Due Elle Multiservizi”, ditta cui erano stati commissionati i lavori, e Gennaro Rossi, 43 anni, coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. I tre sono ritenuti responsabili, con condotte a vario titolo tra di loro indipendenti, di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Al momento dell’incidente, mentre era alla guida di un sollevatore elettrico, per conto della ditta “Due Elle Multiservizi”, al fine di effettuare, all’interno della “Multicedi”, lavori “in quota”, consistenti nella messa in opera di montanti in ferro e pannelli di cartongesso, al di sopra di un soppalco altro circa 6 metri, a seguito di manovra di retromarcia e della fuoriuscita delle ruote posteriori del mezzo dalla rampa di carico e scarico, precipitava nel vuoto terminando la caduta, per terra, nel piazzale antistante il varco del capannone. Nell’ultima udienza il responsabile servizio prevenzione e protezione della Multicedi, teste della difesa di uno degli imputati, ha affermato che mancavano i documenti necessari e che i lavori non poteva partire. Per il testimone i lavori non dovevano ancora iniziare per via della tardiva comunicazione dei pos delle ditte operatrici. Quindi è stato riscontrato un difetto di comunicazione tra tutte le ditte coinvolte nell’area di cantierizzazione. Al termine della testimonianza il giudice ha rinviato tutto al prossimo mese di gennaio 2024 per ascoltare altri testimoni.
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