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Mondragone – Giovane marinaio legato e picchiato: indaga la Procura

Mondragone – La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’inchiesta sulla denuncia sporta dai familiari di un 20enne di Mondragone, macchinista di una nave mercantile, tornato in Italia a bordo di un’eliambulanza in stato confusionale e con le gambe rotte. Il ragazzo, che era al suo primo impiego, è attualmente ricoverato al Cardarelli dove si trova dal 24 marzo scorso nel reparto di chirurgia vascolare. Il giovane vive a Mondragone con una coppia di zii. A partire dal 13 marzo i contatti si interrompono. Martedì 14 marzo la zia viene contattata dal comandante della nave, che le riferisce che il ragazzo è in stato confusionale, agitato e violento, e che per questo era stato chiuso nella cabina sorvegliato da due persone, ma che era comunque stato visitato da una dottoressa della base militare di Misurata, in Libia, che gli aveva prescritto tranquillanti. Il 15 marzo, racconta la zia, il comandante le dice che il 20enne era peggiorato e non riconosce più nessuno a bordo. La dottoressa intanto contatta la zia del 20enne e le dice che il ragazzo può essere rimpatriato, ma il primo tentativo salta per questioni di passaporti. Intanto la zia presenta denuncia ai carabinieri e il 24 marzo il giovane viene rimpatriato con un’eliambulanza decollata da Tripoli e atterrata a Capodichino.  La donna ha presentato un’integrazione di denuncia asserendo che il nipote sarebbe stato legato al letto della cabina con delle rizze, cioè i cavi che servono per trattenere le auto durante il trasporto.

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