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foto di repertorio

ROCCAROMANA / DRAGONI – Si picchiarono nel bar, tre condanne dopo due processi

 

DRAGONI / ROCCAROMANA – E’ finito con una condanna collettiva per le tre persone coinvolte in una lite avvenuta, alcuni anni fa, in un bar di Dragoni. Una vicenda dalla quale nacquero due distinti processo dove le parti si alternavano nel ruolo di “carnefice” e “vittima”.   I giudici, alla fine dei dibattimenti hanno emesso sentenza di condanna a carico di Bernardino De Marco, di Dragoni,  che colpiva con calci e pugni  la vittima, Antonio Argenziano di Roccaromana, cagionandogli lesioni gravi. La condanna è stata quantificata in 1 anno e 4 mesi di reclusione, oltre al risarcimento del danno.  Nell’altro processo, nato dalla stessa vicenda, De Marco era nel ruolo di vittima. Anche in questo caso il giudice ha emesso sentenza di condanna a carico dell’imputato, Antonio Argenziano: 8 mesi di reclusione e risarcimento del danno per aver lanciato contro la vittima uno sgabello causandogli lesioni lievi. Condanna, leggerissima,  inflitta anche a carico del terzo imputato, Pasquale Miranda.

La vicenda:
Per la pesante aggressione avvenuta in un bar di Dragoni nella notte del 08 febbraio 2014 sono nati due procedimenti penali: un procedimento dove DE MARCO BERNARDINO (difeso dall’avv. Ciro Ferrucci) risponde del reato di lesioni personali gravi perché colpiva con un pugno al volto Argenziano Antonio, il quale cadeva a terra, e riportava lesioni personali gravi consistite in “trauma cranio facciale”  con fratture alla parte laterale orbita destra e mascellare destro, a  seguito delle quali l’Argenziano veniva ricoverato in prognosi riservata sino al 19.02.2014, successivamente veniva giudicato guaribile in 60 giorni.
Vi è stato un secondo procedimento davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove invece è stato ARGENZIANO ANTONIO (difeso dall’avv. Emilio Russo) ad essere imputato di lesioni perché quella sera avrebbe colpito con una sedia De Marco Bernardino al ginocchio. Quet’ultimo avrebbe riportato dieci giorni di prognosi consistite in “ferita lacero contusa ginocchio sinistro, tumefazioni e limitazione funzionale, da colpo ricevuto durante una colluttazione”.  Insieme all’Argenziano Antonio era imputato anche MIRANDA PASQUALE difeso dall’avv. Francesca Mastracchio il quale avrebbe schiaffeggiato il De Marco.

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