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PIEDIMONTE MATESE – Chiude il tribunale, esplode la protesta

PIEDIMONTE MATESE – Il tribunale di Pieimonte Matese chiude. La cittadinanza manifesta il suo disappunto. Il Presidente del Tribunale avrebbe emesso il provvedimento che sopprime la Sezione di Tribunale di Piedimonte. Oggi funzionari del Tribunale di S. Maria C.V. hanno iniziato a dare attuazione a detto provvedimento in quanto hanno acceduto agli uffici della cancelleria civile di Piedimonte per organizzare logisticamente il trasferimento dei fascicoli relativi alle cause civili a S. Maria C.V.. Da quanto appreso il magistrato D.ssa Maria Carolina De Falco sarebbe trasferita presso la sede centrale del Tribunale di S. Maria C.V. già a partire dal mese di aprile prossimo. Ciò che risalta è l’ingiusta disparità di trattamento riservato alla Sezione di Tribunale di Piedimonte rispetto alle altre Sezioni di Tribunale pure esse sopprimende. Il provvedimento di soppressione che riguarda la sola Sezione di Tribunale di Piedimonte non è giustificato neppure dalla crisi politica nazionale, in quanto, stranamente, l’accelerazione alla soppressione si è verificata solo per Piedimonte Matese. Si sopprimerebbe oltretutto un ufficio giudiziario importante che lavora a pieno regime, sito in un territorio montano articolato e non collegato con le sedi centrali giudiziarie. Il cittadino del Matese si troverebbe ad essere costretto, nonostante il territorio impervio e privo di collegamenti, ad essere costretto a spostarsi di circa 40-80 chilometri sia che si tratti di persona imputata, sia che si tratti di persona offesa dal reato, sia che si tratti di testimone. Non sembra questo il modo di assicurare il servizio giustizia al cittadino matesino, il quale pur versa copiose somme per l’iscrizione a ruolo delle cause civili, importi di ruolo unificato il cui costo medio è pari a circa euro 900,00. Si consideri che per la sola iscrizione a ruolo di un giudizio civile avente un valore compreso tra i 5mila e i 26mila euro occorre versare un contributo di euro 412,00 oltre € 8,00 e le spese per la notifica dell’atto introduttivo. Insomma solo per iniziare un giudizio civile di modesto valore economico occorre da subito esborsare per spese vive oltre 500,00 euro. Ma non finisce qui perché il prosieguo del giudizio comporta notevoli esborsi per ogni attività successiva necessariamente da compiere. La soppressione del Tribunale matesino determinerebbe un grave pregiudizio per le popolazioni  già disagiate, nonché per l’economia e le attività produttive e commerciali dislocate in un territorio già depresso. Per tali ragioni si terrà una manifestazione pubblica in Piedimonte Matese mercoledì 13 marzo alle ore 11,30 in Piazza Cappello, nel corso della quale le amministrazioni locali, le associazioni tutte del territorio e soprattutto la cittadinanza sottoscriveranno un documento-petizione che scongiura la chiusura del Tribunale Matesino.

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un commento

  1. La legge NON è uguale per tutti. Soprattutto per il cittadino del Matese si stanno ponendo in essere attività pregiudizievoli non solo per l’ottenimento del servizio giustizia, ma per tutta l’economia del territorio. Il cittadino matesino paga le tasse e versa anche gli esosi contributi per l’iscrizione a ruolo delle cause civili. Il cittadino del matese ha diritto di ottenere giustizia nel suo territorio. NO alla soppressione del Tribunale. Sottoscriviamo tutti una petizione per conservarlo dal momento che nè partiti politici, nè sindacati, nè parlamentari si interessano al problema. L’azione è rimessa purtroppo solo a noi, al Popolo.