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PIETRAMELARA – Caso Saviano, scagionati Sparano e Costantin

PIETRAMELARA. Sono stati scagionati da ogni accusa – con una decisione del Gip Caparco – Domenico Sparano e Dino Costantin. “I due indagati – precisa l’avvocato difensore Ernesto De Angelis – hanno dimostrato la loro estraneità ai fatti riuscendo a dimostrare che le loro dichiarazioni  non erano state fatte per favorire l’imputgato”. Oggi, intanto, dovrebbe partire il processo per il delitto di Antonio Saviano, unico imputato è  DASCALU PetrusFlorin, nato il 10.02.1978 in Romania.E’ indagato per il reato di cui agli artt. 575, 61 n. 2 e 5, 628 co.1 e 3 bis c.p. (omicidio doloso pluriaggravato e rapina). L’omicidio di cui è accusato è quello di Antonio Saviano, un 73enne pensionato di Pietramelara (che gestiva anche una sub-agenzia della SAI) brutalmente assassinato all’interno della propria abitazione la notte del 18 dicembre 2011. La vittima era stata sorpresa nel sonno, percossa e legata con un lenzuolo. Tracce di sangue erano state rinvenute in più ambienti, indicative del fatto che l’assassino aveva infierito sulla vittima, colpendolo ripetutamente al volto. La porta d’ingresso dell’appartamento della vittima era stata forzata dall’esterno e dallo stato dei luoghi esaminato si poteva ritenere che la morte del Saviano fosse scaturita  nell’ambito di una rapina conclusasi in modo tragico: la casa si presentava a soqquadro ed alcuni cassetti di una scrivania erano stati forzati.
Tra le persone monitorate, da una serie di elementi raccolti, si perveniva  all’identificazione del cittadino rumeno Dascalu Petrus Florin, che la stessa mattina in cui è stato rinvenuto il cadavere del Saviano,aveva abbandonato precipitosamente l’Italia per fare rientro in Romania. Prima della partenza e durante il viaggio verso il paese d’origine, il Dascalu, sebbene privo di stabile occupazione, mostrava avere un’insolita disponibilità di denaro contante. Le indagini venivano quindi dirette all’approfondimento degli indizi acquisiti nella prima fase e particolarmente importante si è rivelato l’esito della perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione in uso al Dascalu a Pietramelara. Ivi si rinvenivano infatti numerosi effetti personali e,tra gli abiti repertati, un pantalone intriso di sostanza ematica. Fondamentali accertamenti sono stati quindi richiesti al R.I.S. Carabinieri di Roma, il cui esito ha dato conferma dell’ipotesi investigativa che attribuiva al Dascalu la commissione del grave delitto: infatti, le macchie di sangue sul pantalone sequestrato all’interno dell’abitazione dell’indagato appartenevano alla vittima.

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