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Pastorano – Raccolta rifiuti, Blitz della Finanza: maxi sequestro alla DHI

Pastorano – Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha completato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per un valore complessivo di circa 800mila euro emesso dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere -su richiesta della Procura sammaritana – avente per oggetto le disponibilità finanziarie della società “DHI DI NARDI HOLDING INDUSTRIALE S.p.A.”, con sede a Pastorano, attività operante nel settore della raccolta dei rifiuti solidi non pericolosi, nonché il patrimonio del relativo rappresentante legale pro tempore Alberto Di Nardi.
La società gestisce il servizio di raccolta rifiuti in undici comuni della provincia di Caserta: Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada, Cesa, Frignano, Carinaro, Camigliano, Pontelatone, Roccaromana, Teverola, Bellona, Lusciano e San Tammaro.
L’adozione della misura cautelare reale è intervenuta a seguito dell’esecuzione di specifiche indagini effettuate delegate dalla Procura alla Guardia di Finanza, all’esito delle quali si è acclarato che la società aveva omesso il prescritto versamento all’Erario delle ritenute operate per l’anno 2013, ponendo così in essere un’ingente evasione fiscale.
Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti nel corso dell’attività d’indagine, la Procura – in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione della “confisca per equivalente” – ha avanzato richiesta di sequestro al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione. Il gip, in conformità alla richiesta del pm, ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie della società e, per valori equivalenti, dei beni nella disponibilità del suo amministratore protempore, tra cui un appartamento, un negozio, un ufficio e un fabbricato commerciale siti a Pastorano.
Pertanto, sulla base di tale provvedimento cautelare, il Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta ha sequestrato beni mobili e immobili, rapporti finanziari e quote societarie per un valore di circa 650.000 euro.

La precisazione dell’azienda DHI:
non é più mio costume commentare le “veline” della Procura di S. Maria C.V., poiché credo che oramai sia palese l’accanimento nei miei confronti forse secondo solo a quello di un noto ex Presidente del Consiglio. In questo caso, però, alcune precisazioni da parte mia per motivi familiari sono d’obbligo:

1) non si tratta di evasione fiscale ma di omesso versamento e la differenza tra le due fattispecie di reato é notevole. Tale omesso versamento è stato dovuto, quando il sottoscritto era CEO di DHI S.p.A., alla carenza di liquidità di quest’ultima a causa del cronico ritardo della stessa P.A. nel rispettare i tempi di pagamento. Infatti é oramai palese ed acclarato che lo “STATO” quando deve pagare impiega tempi biblici, di converso quando invece deve incassare usa tutta la propria “potenza di fuoco”. Non a caso anche un giustizialista come l’On. Luigi Di Maio del M5S ebbe a commentare in proposito in una nota trasmissione di LUCIA ANNUNZITA;
2) Nel 2013/2014 in qualità di Amministratore di DHI S.p.A. proposi all’agenzia dell’entrate di cedere i nostri crediti certi, liquidi, esigibili e certificati sulla piattaforma MEF in compensazione di quanto dovuto ma mi senti rispondere dallo “STATO” che lo “STATO” non era affidabile;
3) Personalmente non mi é stato sequestrato nulla poiché nulla tenente, ma anzi erroneamente la GdF ha sequestrato dei beni mobili ed immobili di proprietà del TRUST di mio figlio che ha 4 anni e per questo ho già dato mandato ai miei legali per agire in tal senso.

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un commento

  1. Alberto Di Nardi

    Egregio direttore,

    Intanto mi scuso se le rubo del tempo a lei ed ai suoi lettori, anche se non é più mio costume commentare le “veline” della Procura di S. Maria C.V., poiché credo che oramai sia palese l’accanimento nei miei confronti forse secondo solo a quello di un noto ex Presidente del Consiglio.

    In questo caso, però, alcune precisazioni da parte mia per motivi familiari sono d’obbligo:

    1) non si tratta di evasione fiscale ma di omesso versamento e la differenza tra le due fattispecie di reato é notevole. Tale omesso versamento è stato dovuto, quando il sottoscritto era CEO di DHI S.p.A., alla carenza di liquidità di quest’ultima a causa del cronico ritardo della stessa P.A. nel rispettare i tempi di pagamento. Infatti é oramai palese ed acclarato che lo “STATO” quando deve pagare impiega tempi biblici, di converso quando invece deve incassare usa tutta la propria “potenza di fuoco”. Non a caso anche un giustizialista come l’On. Luigi Di Maio del M5S ebbe a commentare in proposito in una nota trasmissione di LUCIA ANNUNZITA;

    2) Nel 2013/2014 in qualità di Amministratore di DHI S.p.A. proposi all’agenzia dell’entrate di cedere i nostri crediti certi, liquidi, esigibili e certificati sulla piattaforma MEF in compensazione di quanto dovuto ma mi senti rispondere dallo “STATO” che lo “STATO” non era affidabile;

    3) Personalmente non mi é stato sequestrato nulla poiché nulla tenente, ma anzi erroneamente la GdF ha sequestrato dei beni mobili ed immobili di proprietà del TRUST di mio figlio che ha 4 anni e per questo ho già dato mandato ai miei legali per agire in tal senso.

    La ringrazio del tempo concessomi e colgo l’occadione per pirgerle i miei Saluti.

    Con preghiera di pubblicazione, Dott. Alberto Di Nardi