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CASAGIOVE / CASTEL MORRONE – Spionaggio industriale ai danni della società “La Splendor”: assolto ex dipendente

CASAGIOVE / CASTEL MORRONE – Tutto inizia da una denuncia di fine dicembre 2010 presentata da Palmieri Giuseppe, legale rappresentante della società La Splendor, che con più di 500 dipendenti si occupa di grosse commesse per la pulizia in favore di Enti Pubblici. Il Palmieri denunciava che un suo dipendente CADUCO RAFFAELE di Castel Morrone aveva installato un software pirata all’interno del sistema informatico della società.  Il denunciante segnalava che era stato informato dal suo tecnico informatico di fiducia dell’installazione del software abusivo sul computer in uso al Caduco.
Il Palmieri precisava che era stato avvisato che il Caduco era intenzionato a vendere il progetto tecnico di gestione utilizzato per partecipare alla gare di appalto e poi aveva trovato delle parti del progetto utilizzate dalla società La Splendor in altre gare di appalto presentate da altre società. Quindi il Caduco aveva trafugato documenti  aziendali riservati. Caduco Raffaele veniva rinviato a giudizio davanti al Tribunale di S.Maria C.V. sede di Caserta su un’ indagine istruita dalla Direzione Distrettuale di Napoli, competente per i reati informatici, per il reato punito dall’art. 617 bis del codice penale, per aver installato di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche. Nel corso del processo, dove la società La Splendor si costituiva parte civile, venivano sentiti oltre al Palmieri anche diversi dipendenti della società che confermavano la denuncia presentata. Tuttavia veniva dedotto dalla difesa che la denuncia della società La Splendor era pretestuosa perché il dipendente aveva intrapreso una vertenza di lavoro per il licenziamento che gli era stato intimato. Inoltre non veniva data la prova dell’installazione di alcuna apparecchiatura atta ad intercettare, ma era stata solo dichiarata dal denunciante l’installazione di un software pirata, ma tale fatto  non veniva confermato dal tecnico informatico della società. Inoltre la contestazione dell’accusa si doveva riferiva solo all’ipotesi dell’installazione di apparecchiature atte ad intercettare e non poteva ritenersi come apparecchiatura il software abusivo riferito dal denunciante. Il Tribunale all’udienza del 15 novembre  ha assolto con formula piena il dipendente CADUCO RAFFAELE. La difesa era assicurata all’avvocato Emilio Russo.

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