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TEANO – Appalti di lavori e servizi, l’Anticorruzione: il municipio ha violato  il principio rotazione e divieto frazionamento

TEANO – Duro colpo dell’Autorità Anticorruzione alla macchina amministrativa di Teano: “Emergerebbe uno scenario di collegamento funzionale tra operatori economici che, in fase di gara, avrebbe comportato l’esclusione degli stessi per turbativa di gara, potendo le due imprese influenzare l’offerta altrui, in violazione della par condicio e della segretezza delle offerte”.
Tutto nell’ambito della ricognizione e verifica delle procedure di affidamento di appalti pubblici di
lavori e di servizi di ingegneria e architettura per gli anni 2017, 2018, 2019, 2020, 2021. Nota di definizione ai sensi dell’articolo 21 del Regolamento sull’esercizio dell’attività di vigilanza in materia di contratti pubblici.
Violazione del divieto di frazionamento dell’appalto e del principio di rotazione degli inviti, stabilito al fine di favorire la distribuzione delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei e di evitare il consolidarsi di rapporti esclusivi con alcune imprese. E’ quanto l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha riscontrato nei confronti del comune campano di Teano, in provincia di Caserta, in merito all’affidamento di appalti pubblici di lavori e di servizi di ingegneria e architettura.
Con Nota a firma del Presidente del 13 settembre 2023, Anac ha concluso una vasta attività di vigilanza e controllo sugli appalti effettuati dal comune campano tra il 2017 e il 2021.  Ne è emerso un quadro di irregolarità e violazioni, ripercorse pedissequamente nella delibera. Tra queste, la scelta strumentale di metodi di calcolo, fatta con l’intenzione di sottrarsi all’applicazione del Codice degli Appalti. O l’utilizzo non consentito del frazionamento di un appalto, aggirando “un divieto avente la finalità di sottrarre da indebite e arbitrarie scelte di ‘comodo’ l’affidamento diretto di commesse che richiedono procedure di evidenza pubblica”. Anac sottolinea che le Pubbliche Amministrazioni devono garantire “l’effettiva possibilità di partecipazione alle micro, piccole e medie imprese, evitando lo stabilizzarsi di rendite di posizione in capo ad alcuni operatori, cui possono derivare vantaggi dalle informazioni acquisite durante il pregresso affidamento, soprattutto nei mercati in cui il numero di agenti non è elevato”. Tra le violazioni del principio di libera concorrenza sollevate da Anac, anche quella riguardante l’imputazione ad un unico operatore di commesse diverse. Scrive l’Autorità: “Emergerebbe uno scenario di collegamento funzionale tra operatori economici che, in fase di gara, avrebbe comportato l’esclusione degli stessi per turbativa di gara, potendo le due imprese influenzare l’offerta altrui, in violazione della par condicio e della segretezza delle offerte”.

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