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CALVI RISORTA – Incendi boschivi, le fiamme ritornano sempre nelle stesse zone

CALVI RISORTA – Bruciano, ancora, i boschi del Monte Maggiore. I luoghi percorsi dal fuoco sono sempre gli stessi: Monte Grande, Monte Demonio e Monte Curicuzzo dove, ieri, le fiamme hanno divorato decine e decine di ettari di  vegetazione. Impegnati due mezzi aerei e alcune squadre via terra che per molte ore hanno lavorato per arginare il vasto fronte delle fiamme. Nessun dubbio sull’origine dolosa delle fiamme. Gli interessi che possono armare la mano del criminale che accende la miccia, sono molteplici. Danni però i responsabili restano impuniti. Da tempo i cittadini invocano più attenzione da parte delle forze dell’ordine del territorio.

Gli interessi dei Cacciatori: Le colline comprese fra Calvi e Rocchetta sono, in inverno, un importante punto di passaggio degli uccelli migratori. Al cacciatori che ama sparare a questo tipo di volatile serve un suolo pulito.

Le ragioni dei bracconieri: Nella zona di Calvi Risorta operano vere bande organizzate che si dedicano – tutto l’anno – alla caccia di frodo. Alla luce del sole, con spavalderia. Per loro una montagna troppo folto e impenetrabile diventa un problema.

Cercatori di asparagi sotto accusa: Sono aree ricche di asparagi che nascono e crescono meglio su un terreno percorso dal fuoco. Soprattutto, per i cercatori che traggono buoni profitti dalla vendita, su una zona incendiata diventa molto più facile raccoglierli.

L’assenza di controlli: La legge vieta qualsiasi tipo di attività – per un periodo medio di 5 anni – nelle aree boscose percorse dal fuoco. Purtroppo l’assenza di controlli permette a chiunque di non rispettare la regola.

Le richieste degli ambientalisti: Da anni, per tentare di limitare i roghi, gli ambientalisti chiedono alla provincia la chiusura della caccia sull’intera catena montuosa.

 

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