ALIFE – Nuova chiesa nella frazione Totari, domani l’inaugurazione

ALIFE – Sarà inaugurata domani, 3 marzo, la graziosa Chiesa di San Giovan Giuseppe della Croce a Totari, piccolissimo borgo agricolo adagiato su una collina di Alife, che a completamento dei recenti lavori di rifacimento viene restituita alla sua comunità in tutto il suo splendore. Normali lavori di ristrutturazione, si direbbe, nulla di più consueto se a farli e a finanziarli, quasi interamente,  non fosse stata la stessa comunità di Totari, circa 400 anime che abitano una delle due frazioni di Alife e che da sempre si distingue per il loro essere una famiglia. Una chiesa modesta e semplice, come il frate appartenente all’ordine dei francescani scalzi a cui è dedicata: San Giovan Giuseppe della Croce, che proprio martedì prossimo, 5 marzo,  sarà festeggiato in quanto ricorre la memoria liturgica di colui che fu proclamato beato da Papa Gregorio XVI. Ma ad impreziosire tale semplicità adesso c’è, tra le tante cose, su un altare in marmo completamente nuovo, un quadro dell’artista Nandù di Nola: un olio su tela, mt. 2,20 x 1,80, raffigurante il frate francescano, da cui prende il nome la chiesa parrocchiale, San Giuseppe, la Madonna e Gesù. Mentre alzando gli occhi al cielo si possono ammirare tante stampe quanti sono i santi patroni delle comunità vicine appartenenti alla diocesi Alife-Caiazzo. Fu ricostruita nel 1987, sulle fondamenta di quella che già era una chiesa in precedenza, e rinata oggi anche grazie a Don Ovidio Del Rio, da un anno a Totari, il “parroco, pastore e amico”, come amano definirlo i fedeli stessi, che stimola, con il suo entusiasmo ed il suo essere giovane e giovanile, soprattutto i giovani. “Non ci sono parole per ringraziare i fedeli, – ha dichiarato Don Ovidio – che con le loro mani e con i loro sacrifici anche economici hanno riacceso la semplicità della loro chiesa”. Ma i fedeli, soprattutto il gruppo di giovani che hanno lavorato alla ristrutturazione, dei quali non è importante menzionare i nomi, ritengono che il merito è reciproco perché senza una guida non ci sarebbe stato l’entusiasmo che ha mosso l’iniziativa.