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*** Esclusiva *** ROCCAMONFINA – Messa in mondovisione e polemiche, Don Giadio: Roccamonfina vive forti conflittualità. Grazie a Montefusco per la sua presenza

*** Esclusiva *** ROCCAMONFINA (di Nicolina Moretta) – Intervistiamo Don Giadio De Biasio, Parroco della Parrocchia centrale di Roccamonfina dal 2011. Già Dottore in Scienze Ambientali nel 2001, ha conseguito la Specializzazione in Teologia Dogmatica nel 2008, ed è attualmente dottorando alla Pontificia Università Gregoriana. E’ Direttore diocesano per le Comunicazioni Sociali e Responsabile del Sito web diocesano www.diocesiteanocalvi.it . Appassionato di Astronomia, di Fisica, di Informatica, nonché del dialogo tra Scienza e Fede.

Finalmente la chiesa Collegiata è ritornata al suo antico splendore. Cosa può dirci?

Da quando sono diventato parroco di Roccamonfina nel 2011 ho cercato, fra le altre cose, di continuare l’opera del mio predecessore don Mimì, nell’affrontare tanti problemi inerenti all’edificio della nostra antica chiesa Collegiata, chiesa a tre navate risalente al 1500. Purtroppo la nevicata storica del 2012, la scossa del dicembre 2013 e un fulmine sul campanile determinarono danni che richiedevano un intervento significativo di restauro, pena la pericolosità della zona circostante al campanile. Grazie ai fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, siamo riusciti ad avere un finanziamento per provvedere al restauro del Campanile, alla sistemazione dei canali di deflusso delle acque piovane, a provvedere ad una risistemazione estetica interna ed esterna della chiesa, ora più funzionale all’azione cultuale.

Don Giadio, nella settimana precedente il 17 Gennaio, domenica in cui è stata trasmessa in diretta la celebrazione della Santa Messa dalla Collegiata di Santa Maria Maggiore in Roccamonfina, già Roccamonfina sembrava essere un palcoscenico al centro dell’attenzione dell’Italia, data la presenza dei camion con i luoghi della RAI che stazionavano davanti alla sua chiesa. Prima della diretta nazionale sono molteplici i preparativi?

Ho iniziato ad organizzare l’evento a luglio 2015, insieme al mio Vescovo S. Ecc. Mons. Arturo Aiello, contattando il Direttore nazionale, di cui tra l’altro sono anche amico.  Ovviamente avevo previsto che i lavori di restauro della chiesa Collegiata, iniziati il 2 gennaio 2014, proseguissero fino a Natale, pertanto avevo chiesto di poter andare in onda solo dopo le feste natalizie.  Ho ricevuto la comunicazione della data il 18 dicembre e il 28 c’e’ stato il sopraluogo del regista Don Dino Cecconi e dell’aiuto regista don Simone Chiappetta. In quella occasione ebbe inizio la parte organizzativa dell’evento, nonché la ripresa di molti luoghi e particolari della nostra amata Roccamonfina. Fummo raggiunti per l’occasione al mattino seguente da una troupe televisiva della RAI per queste riprese, alcune fatte con un drone, che sarebbero servite poi al regista per montare la cartolina, cioè la parte introduttiva di presentazione su Roccamonfina e sulla nostra chiesa Collegiata. Ma il lavoro vero e proprio è iniziato dopo. Per l’occasione si sono riunite le tre corali parrocchiali, per un totale di 43 persone, che hanno cantato insieme per la prima volta, con risultati eccellenti. All’organista della mia parrocchia il Maestro Michele Di Cecio va tutto il mio ringraziamento per l’impegno e la pazienza profusi. Poi c’e’ stata la parte redazionale della liturgia, da inviare in file 15 giorni prima, perchè la trasmissione andava sottotitolata per i non udenti. Ancora la preparazione dei ministranti, dei lettori, dei ministri dell’offertorio, del servizio d’ordine in chiesa, insomma tutta una serie di cose che hanno reso perfetto l’evento.  Oltre ai 22 operatori Rai, per l’evento sono stati coinvolti in tutto più di 80 parrocchiani.

Nella settimana precedente la trasmissione della Santa Messa le avevo già chiesto di rilasciarmi un’intervista, ma lei ha voluto mantenere il più totale riserbo, perché?

Roccamonfina, purtroppo, è un paese che vive le sue conflittualità interne, come tanti altri paesi, e queste divisioni rischiavano di danneggiare un momento che era per il bene di tutta Roccamonfina. Bisognava fare corpo, e così è stato alla fine.

Può spiegare meglio?

Diciamo che avevo organizzato da tempo l’evento: avevo provveduto non solo alle cose inerenti la liturgia, ma avevo anche invitato le rappresentanze civili e militari a presenziare, nonché ad espletare tutte le pratiche per garantire l’ordine pubblico.  Purtroppo, non tutti conoscono i rapporti di stima e di rispetto istituzionali che esistono tra un parroco, istituzione religiosa riconosciuta dallo Stato Italiano, e le altre istituzioni, civili e militari, prima fra tutte il Sindaco. La Sua presenza, nonostante le inopportune pressioni ricevute, farcite tra l’altro da un demagogico populismo, è stato un segno di rispetto al Parroco e all’ intera Comunità: Roccamonfina meritava la presenza del Suo primo cittadino in un momento così importante nella vita della nostra Comunità.

Per tutta la durata della diretta della Santa Messa, nonostante la sua giovane età, lei è entrato nelle case di milioni di cattolici italiani e di quanti nel mondo hanno seguito la Santa Messa, ma anche nei carceri o negli ospedali, cosa ha provato?

A dire il vero durante la Consacrazione ho avuto un momento di commozione spirituale: quella Eucaristia, e la fede del Popolo di Roccamofina che la stava celebrando, stava raggiungendo, per la prima volta nella storia, il mondo intero e in qualche modo rendeva realizzata la frase del Vangelo “andate in tutto il mondo ed evangelizzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.  Questa è stata, a mio avviso, la cosa più importante, che resterà come merito dinanzi a Dio per tutti noi.

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