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foto di repertorio

VOGHERA / PIETRAMELARA – Il Tar manda a casa il sindaco Barbieri: anche merito di un pietramelarese

VOGHERA / PIETRAMELARA – Il Tar manda a casa il sindaco Barbieri, è anche anche merito di un noto avvocato di Pietramelara: VOGHERA. «Vittoria su tutta la linea». Mezzogiorno è passato da poco quando l’avvocato Pasquale Cerbo chiama al telefono Pier Ezio Ghezzi per comunicargli che il Tar ha accolto il suo ricorso. Poche frasi sintetiche, che materializzano però un vero e proprio terremoto per Voghera e la sua amministrazione. In pratica, la sentenza depositata ieri mattina dal giudice Alberto Di Mario, presidente della sezione terza del Tribunale amministrativo regionale (a latere Antonio De Vita e Diego Spampinato) annulla il ballottaggio Barbieri-Torriani del 14 giugno 2015, vinto dal sindaco in carica con uno scarto di 11 voti sul suo predecessore e stabilisce che spetta al candidato di Pd e lista civica sfidare Barbieri in un ballottaggio-bis, alla luce dell’esito del riconteggio in prefettura di due sezioni (la 22 e la 37) che ha accertato il vantaggio di 9 preferenze dell’ingegnere sul medico. Non solo. Per il Tar, «l’annullamento della competizione elettorale, seppure in parte, determina l’automatica cessazione dalle funzioni del sindaco attualmente in carica, spettando all’autorità prefettizia le determinazioni in ordine al governo dell’ente nella fase precedente la conclusione della procedura di ripetizione del turno di ballottaggio tra i candidati Ghezzi e Barbieri». In sostanza, i giudici danno metaforicamente lo sfratto al sindaco e dicono che il Comune di Voghera deve essere commissariato con un provvedimento diretto della prefettura, senza necessità quindi di un decreto del Ministero dell’Interno – a Palazzo Gounela, stando alle voci, potrebbe arrivare il vice prefetto vicario Pomponio, colui che ha diretto il ricontrollo del 31 gennaio – fino a nuove votazioni. Un passaggio che potrebbe avvenire in tempi brevi, anche se Barbieri, nella sua prima reazione a caldo, parla di «sentenza con molte contraddizioni». Il sindaco, dopo essersi recato in prefettura per schiarirsi le idee su quello che avverrà nei prossimi giorni (al Palazzo del Governo, contattato nel tardo pomeriggio, spiegano di non avere ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale sul caso Voghera), ha riunito in serata le truppe della maggioranza, rimandando comunque a oggi ogni ulteriore dichiarazione. Ghezzi, invece, lo attacca a fondo, spiegando che «non sono io a vincere, ma la città e gli elettori, mentre ha perso Barbieri con il suo comportamento menzognero, dichiarando di voler sempre perseguire la verità ma nei fatti facendo di tutto per ostacolarla, come testimonia la sentenza del Tar. Non mi stupisco, del resto, di questo suo comportamento in linea con quello da lui sempre tenuto. Non volevo riportare Voghera al voto – aggiunge il candidato Pd – speravo in un chiarimento immediato che purtroppo non c’è stato. Faremo di tutto perchè il commissariamento del Comune duri il minor tempo possibile. Ho sempre creduto nella giustizia – conclude Ghezzi – ringrazio l’avvocato Cerbo per l’ottimo lavoro svolto». C’è attesa non solo per gli sviluppi della situazione a Palazzo Gounela, ma anche per le possibili contromosse di Barbieri. Il sindaco puntava a un rinvio ad aprile della sentenza, ma l’eccezione sull’errata notifica ai consiglieri comunali è stata respinta (come pure il ricorso di Torriani, che chiedeva il ricontrollo di tutte le schede o nuove elezioni generali, opponendosi al ballottaggio-bis tra Ghezzi e Barbieri). Ora gli resta la carta dell’appello al Consiglio di Stato, che potrebbe ribaltare il verdetto di primo grado favorevole a Ghezzi e sposterebbe comunque in avanti la data della nuova sfida elettorale (autunno 2016 o primavera 2017), rispetto alla prima potenziale scadenza di giugno. Ma c’è da chiedersi se gli convenga allungare il periodo di commissariamento del Comune, anzichè andare subito a un duello con il Pd che nel centrodestra molti sono convinti di vincere a mani basse.
(fonte: laprovinciapavese.it)

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un commento

  1. Dalle nostre parti questi fatti seppur denunciati dalla stampa non vengono perseguiti dalla legge.