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Sessa Aurunca / Carinola  – Militare morto dopo intervento chirurgico, due medici assolti

Sessa Aurunca – Le motivazioni della sentenza apriranno, probabilmente, un nuovo fronte giudiziario per probabile carenze nell’erogazione dei servizi sanitari. Almeno questo lascia trasparire il giudice nel dispositivo con cui assolve i due medici finito sotto processo per la morte di un giovane militare di Carinola. I fatti avvennero nel 2014 quando Michele D’Angiolella, 32enne residente a Carinola, fu coinvolto in un violento schianto in moto; venne trasferito presso il presidio ospedaliero di Sessa Aurunca in codice rosso, frattura scomposta esposta del femore, intervento chirurgico preparatorio ad uno successivo di riduzione.  L’intervento, inizialmente, sembra essere perfettamente riuscito. Dopo qualche ora la situazione precipita e il paziente accusa una emorragia interna gravissima. Vien trasferito presso il civile di Caserta dopo, purtroppo, perde la vita per arresto cardiocircolatorio. Finiscono sotto processo per omicidio colposo in concorso Fabrizio Sergio e Emma Baiano, due medici effettivi dell’ospedale civile San Rocco di Sessa Aurunca perché nelle rispettive qualità in cooperazione tra loro, il dottor Sergio quale primo operatore e la dottoressa Baiano quale secondo operatore nell’intervento chirurgico effettuato a Michele D’Angiolella militare dell’esercito, di stabilizzazione e riduzione della frattura scomposta esposta diafasi femorale destra subita a seguito di un sinistro stradale ne cagionavano la morte per via della lesione dell’arteria femorale.
Secondo il Pubblico Ministero Domenico Musto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, titolare delle indagini all’epoca dei fatti, a seguito di manovre imperite di riduzione del femore i due medici cagionavano 8 lesioni dei rami vascolari perifemorali con conseguente copiosa perdita di sangue che dava luogo ad ipossia che causava prima un arresto cardio circolatorio poi un’insufficienza nel circolo del sangue che dava luogo alla morte del militare trentaduenne dopo ben 9 giorni di agonia presso il Reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale civile di Caserta dove venne trasferito quando le sue condizioni apparvero disperate.
Michele D’Angiolella giunse in codice rosso presso il nosocomio sessano il 20 settembre del 2014 alle 17 circa a seguito del violento impatto a bordo della propria moto avvenuto sulla SS7 Appia al km 166+300  dove riportò politraumi tra cui la frattura scomposta esposta del femore. Venne saturato e sottoposto ad un intervento d’urgenza e dopo tre ore dall’intervento la situazione clinica precipitò. Copiosa perdita ematica tanto da svuotare l’intera banca del sangue in dotazione al nosocomio sessano allorché venne trasfuso il quantitativo di ben 6 litri di sangue al giovane militare, che portò ad un primo arresto cardiaco, la precaria stabilizzazione in attesa del trasferimento presso il presidio ospedaliero casertano e la morte dopo una lenta agonia.
Dopo circa otto anni da quei fatti, il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso la sentenza di primo grado assolvendo il due imputati per non aver commesso il fatto. Emma Baiano assistita dall’avvocato Lorenzo Montecuollo; Fabrizio Sergio è stato difeso dall’avvocato Gianluca Di Matteo.

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