Ultim'ora

RIARDO – La “grande sete” della Ferrarelle, in azione le trivelle

RIARDO –  La “sete” di Ferrarelle appare oramai insaziabile. Una nuova trivellazione è in atto sui terreni limitrofi all’azienda. Sempre nel territorio riardese, ma più vicino al confine con Teano. Un nuovo pozzo, quindi, si aggiungerà prestissimo al già “ricco” parco sorgenti di Ferrarelle che ha trivellato un territorio vastissimo, quello ricadente nella concessione mineraria, alla ricerca della preziosa e – costosa  (per il consumatore) – acqua con le bollicine.  Sono diverse decine, infatti, i pozzi (se si sommano quelli della Santagata e della Ferrarelle (strutture divise da un torrente che segna anche il confine fra i comuni di Rocchetta e Croce e Riardo) attivi in tutta la zona.

Distanti diversi chilometri
In alcuni casi, la Ferrarelle, per potersi assicurare l’acqua necessaria a coprire la richiesta del mercato non ha esitato a scavare pozzi in zone distanti circa due chilometri dalla fabbrica. Così è stato poi necessario realizzare una lunghissima condotta sotterranea che da località Carboni (Riardo) canalizza l’acqua fino alle linee di produzioni.
Il principio dell’alternanza
In realtà non esiste un pozzo o una sorgente unica da cui Ferrarelle attinge acqua. Bensì più pozzi che vengono fatti confluire all’interno di una grande vasca di raccolta dove le diverse acque si miscelano fino ad ottenere il “prodotto giusto” che poi finisce nelle bottiglie.
Nell’alternanza dei pozzi, spesso,  si tiene conto dei livelli della falda perchè quando essere diventa troppo bassa la qualità scende.
Quando ciò accade un pezzo viene “messo a riposo” (sarà riutilizzato all’occorrenza quando la falda sarà risalita) e un altro lo sostituisce, e così via.

Le falde sempre più giù
Tuttavia le falde acquifere della zona scendono sempre più verso il basso. Praticamente tutte le antiche sorgenti sono pressoché prosciugate come Fontana di Monte, Pisciarello e altre sorgenti che affioravano proprio nella conca limitrofa allo stabilimento. La continua discesa della falda è testimoniata anche dai pozzi dei privati cittadini che spesso sono costretti a scendere le pompe di alcuni metri.