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CASERTA – Camorra, in corso vasta azione dei carabinieri e della finanza: arresti e sequestri di beni. Eseguivano anche appalti pubblici

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CASERTA – È in corso, una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta e del GICO della Guardia di Finanza di Firenze nei confronti di affiliati al clan dei Casalesi. Contestualmente agli arresti si sta operando un sequestro preventivo di quote societarie e beni immobili per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro

–       FRATARCANGELI BRUNO,cl. 1959, RESIDENTE BOVILLE ERNICA (FR), PREGIUDICATO, IMPRENDITORE EDILE;

–       FELACO FRANCESCO,cl. 1974, RESIDENTE CASALUCE (CE),PREGIUDICATO;

–       BIFFA ROBERTO,cl. 1975, DOMICILIATO TEVEROLA (CE);

–       DI FUSCO MASSIMILIANO, cl. 1967, RESIDENTE AVERSA (CE),PREGIUDICATO,  CLAN “CASALESI –FAZIONE BIDOGNETTI”;

–       VENTRE GIUSEPPE, cl. 1958, AFFILIATO CLAN “CASALESI –FAZIONE BIDOGNETTI”, ATTUALMENTE DETENUTO

–       POTENZA GIOVANNI, cl. 1952, RESIDENTE TERRANUOVA BRACCIOLINI (AR), PREGIUDICATO,AFFILIATO CLAN “TAVOLETTA”

L’indagine, svolta dall’ottobre del 2011 al novembre del 2013,ha consentito di ricostruire attraverso attività tecniche e dinamiche, documentali e testimoniali, una condotta estorsiva attuata da un imprenditore del frusinate, il quale, avvalendosi della forza intimidatrice di alcuni personaggi affiliati al clan “dei casalesi”, fazione Bidognetti, poneva in essere una serie di azioni tese a recuperare ingenti debiti non onorati da parte di alcune società, originarie dell’agro aversano ed attive in territorio laziale, che gli avevano subappaltato considerevoli lavori di natura edile, tutti realizzati nel medesimo ambito territoriale.

Veniva inoltre accertato e riscontrata, nel corso delle indagini, l’introduzione, sul territorio dello Stato, di un ingente numero di banconote false statunitensi pari a circa 5.000 dollari, che poi venivano spacciate attraverso la mediazione di un istituto di credito sito in Caserta, risultato estraneo ai fatti.

Le indagini hanno poi permesso di fare emergere una condotta attuata da un imprenditore, già condannato per la sua appartenenza a clan camorristi operanti nel casertano originario di Villa Literno e residente in provincia di Arezzo, finalizzata all’attribuzione fittizia di società operanti nel settore dell’edilizia a suoi dipendenti, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale e sfuggire al sequestro e alla confisca .

Le società, inizialmente operanti in Villa Literno e successivamente trasferite in provincia di Arezzo, risultavano tra l’altro essere uno strumento attraverso il quale si procedeva all’ emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di ottenere l’ingiusta restituzione dell’Imposta su Valore Aggiunto a danno dello Stato.

Tra le numerose società intestate fittiziamente a terzi ve ne sono anche alcune, operanti nel settore edile, che hanno eseguito lavori anche derivanti da appalti pubblici.

Le indagini che hanno consentito l’esecuzione del provvedimento cautelare personale e reale testimoniano l’esistenza di infiltrazioni del clan “dei casalesi” nel tessuto economico della regione Toscana e hanno permesso di pervenire agli arresti ed ai sequestri di quote di 7 società nel Valdarno aretino operanti nel settore edile e di 5 immobili, anche in provincia di Arezzo.

 

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un commento

  1. La delinquenza è nelle Istituzioni!Ha infettato una vastissima parte del tessuto sociale.Schiavone disse che sceglievano loro i sindaci dei 108 comuni del casertano.Chi sono questi sindaci?Sono sempre in carica a dare supporto alla delinquenza?Le autorità cosa fanno in merito?