Ultim'ora
foto di repertorio

ALLARME ISTRUZIONE: 139 SCUOLE POTREBBERO CHIUDERE. DANNO ENORME PER STUDENTI  

Caserta (di Stefania Modestino D’Angelo) – Ridimensionamento scolastico, potrebbero chiudere 139 scuole su 959. Numeri pericolosi diversi da quelli emersi nell’ incontro tenutosi a Caserta venerdì scorso con i delegati dell’assessore Fortini, presso il liceo Manzoni di Caserta. 959 è il numero totale degli istituti scolastici in Campania e, secondo la normativa, dovrebbero essere ridotto a 820 con l’accorpamento di 139 scuole. È la riforma Monti che prosegue per la sua strada, la regione, con una azione disperata, ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per arrivare a dimensionare 60 scuole con un numero finale di 899. I funzionari della regione Campania, Capezio e Coppola, non hanno garantito, e non avrebbero potuto farlo, né i tempi né l’esito della sentenza della Corte Costituzionale. Sicuramente una scure si abbatterà sulla scuola in provincia di Caserta. Il metodo della regione Campania, con un ricorso non accolto o con una sentenza in ritardo, potrebbe consistere in una azione politica che vedrà, nelle decisioni di accorpamento, i sindaci agire secondo sodalizi di destra o di sinistra. L’incontro di venerdì, pilotato da tutti i delegati, non solo l’assessore Fortini e il direttore dell’ufficio scolastico regionale Acerra, hanno delegato i loro funzionari, ma anche il sindaco di Caserta Carlo Marino ha mandato l’assessore Battarra che ha ritenuto di non fare nessun tipo di intervento. La territorialità dovrebbe essere oggettivamente il criterio ispiratore, ma, fatte salve le dirigenze, con il dimensionamento di quelli prossimi alla pensione o in reggenza senza dirigente, il danno ricadrà unicamente sugli alunni che vedranno leso o ostacolato il loro diritto allo studio. A tali difficoltà andranno incontro anche gli alunni disagiati o con problemi di disabilità che per sempre vedranno l’impossibilità di usufruire di servizi in una situazione tanto ingarbugliata e destinata solo a peggiorare per l’inevitabile riduzione dell’organico dei collaboratori scolastici a fronte di un aumento considerevole di plessi e di alunni.