CELLOLE – oggi è una giornata importante per l’inchiesta nata dal ritrovamento di un cadavere quasi completamente carbonizzato all’interno di un’auto. Infatti, sono stati prelevati campioni di Dna da alcuni stretti parenti della vittima. Campioni che serviranno per avere la certezza assoluta che quei resti rinvenuti nella vettura bruciata in località Pantano (nel territorio del comune di Cellole) sono riconducibili a Pietro Caprio. Sempre oggi i periti nominati dalla Procura hanno eseguito tutti gli esami medico legali su quei pochi resti. I periti faranno conoscere l’esito degli esami entro 60 giorni. (guarda il video con l’intervista)
Per quella morte è stato tratto in arresto un anziano del posto, Angelo Gentile (difeso dall’avvocato Gabriele Gallo), attualmente recluso ai domiciliari. Secondo l’accusa Pietro Caprio sarebbe stato ucciso con un colpo di fucile nel fianco destro. Il riscontro sarebbe stato possibile grazie ad un esame TAC eseguito, su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sui pochi resti del cadavere, trovati nell’auto data alle fiamme dall’assassino del 58enne cellolese. Il fuoco avrebbe praticamente divorato gran parte del corpo; secondo i riscontri fatti dai militari dell’arma della compagnia carabinieri di Sessa Aurunca, il cadavere era sul sedile di guida (sedile reclinato). (guarda il video con l’intervista)
Di quel corpo restano solo le ossa delle braccia, delle gambe e l’arcata dentale inferiore. Questi resti sono stati riconosciuti in Pietro Caprio grazie ad una protesi che l’uomo teneva impiantata sul collo del femore; protesi impiantata diversi anni prima in conseguenze di una grave malattia che aveva colpito l’uomo. Serviranno, quindi, ulteriori accertamenti per avere la conferma sull’identità dei resti ritrovati in quell’auto. Così come serviranno ulteriori indagini tecniche per capire se le tracce evidenziate dall’esame Tac siano effettivamente attribuibili ad un colpo di fucile. Per quel delitto è stato arrestato Angelo Gentile, anziano del posto. (guarda il video con l’intervista)
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