CELLOLE – Un uomo da diversi giorni era appostato nel pioppeto vicino al luogo dove è stato ritrovato, lo scorso 4 novembre 2023, il cadavere di Pietro Caprio. Lo avrebbe riferito l’indagato, Angelo Gentile (difeso dall’avvocato Gabriele Gallo) – l’unico per il momento ad essere accusato del delitto e della distruzione del cadavere di Caprio – al giudice durante l’interrogatorio per la convalida del fermo. L’anziano agricoltore di Cellole avrebbe anche detto che proprio il giorno prima del delitto, animato dalla curiosità, si sarebbe fermato a parlare con quell’uomo (persona a lui nota) ricevendo dallo stesso una confidenza: aspetto qui Caprio perché è stato la causa di gravi problemi per la mia famiglia.
Poi i due si sarebbero salutati e Gentile sarebbe tornato nella sua casa, ubicata non lontano dal luogo del delitto. Quando il giudice ha chiesto il nome di quella persona, Gentile avrebbe taciuto.
Sicuramente le dichiarazioni dell’indagato saranno analizzate dagli investigatori tuttavia i dubbi su quanto detto restano fortissimi, soprattutto in considerazione delle numerose contraddizioni emerse come quella, ad esempio, relativa all’anno in cui Pietro Caprio avrebbe prestato circa 10mila euro a Gentile. In un primo momento, secondo Gentile, quella somma venne prestata nel 2002, durante l’ultimo interrogatorio, invece, il prestito si concretizzò nel 2012. Altra confusione l’anziano la fa sulla somma ricevuta, alcune volte quantificata in lire, altre volte in euro. E’ confusione dettata dall’età avanzata? Sta cercando coprire qualcuno? Ciò che afferma è frutto della sua fantasia?
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