Teano / Presenzano / Sparanise – Si è svolta oggi, presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, una nuova udienza del processo a carico del prete Don Gianfranco Roncone. Sono stati ascoltati tre giovani, fra loro due giovani presenzanesi della locale Azione Cattolica. In sostanza le parti – il pubblico ministero che è la pubblica accusa e gli avvocati della difesa e delle parti civili – hanno rinunciato all’interrogatorio dei testimoni preferendo acquisire direttamente le loro testimonianze rese ai carabinieri durante le indagini. L’udienza è stata rinviata al prossimo mese di ottobre quando inizieranno ad essere ascoltati i testimoni delle parti civili. L’ex parroco di Presenzano, Don Gianfranco Roncone, è accusato di abusi sessuali e detenzione di materiale pedo pornografico. Il processo che venne incardinato presso il Tribunale di Napoli; durante la prima udienza il difensore dell’imputato, l’avvocato Dario Mancino, sollevò una questione preliminare con cui chiese lo spostamento del dibattimento presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La richiesta del legale di Don Gianfranco Roncone parte dalla considerazione che i fatti si sono svolti a Vairano Patenora, in provincia di Caserta, quindi il Tribunale competente è quello di Santa Maria Capua Vetere. I giudici hanno accolto la richiesta di Mancino. Ora il processo si celebra presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il prete Don Gianfranco Roncone è accusato, per ora, di aver violato l’articolo 600 bis del codice penale che contrasta la prostituzione minorile. Un reato che prevede una condanna che partendo da sei anni di carcere potrebbe arrivare fino ad un massimo di 12 anni di reclusione. Chiaramente prima di arrivare a ciò serviranno i processi nei tre gradi di giudizi. Fino all’ultimo grado di giudizio il parroco come ogni altro cittadino è un presunto innocente.
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