Marcianise – Svolta drammatica nel giallo della morte di Raffaella Maietta avvenuta il 5 maggio scorso. L’insegnante di Marcianise di 55enne che si lanciò sui binari mentre un treno era in corsa nella locale stazione ferroviaria dopo essere uscita di casa di buon mattino, come faceva ogni giorno, per andare a scuola a Napoli dove era docente di sostegno in una scuola elementare nei pressi di Piazza Garibaldi. Il Pubblico Ministero del Tribunale sammaritano che conduce le indagini, Gerardina Cozzolino, come si è appreso da fonti certe nelle ultime ore, ha indagato il marito della donna, Luigi Di Fuccia, 65 anni, e lo ha iscritto nel registro notizie di reati della Procura per il reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della povera moglie Raffaella. Questa la contestazione provvisoria al momento. Ma la situazione è in continua evoluzione. Addirittura all’uomo, un operaio edile del quartiere macello di Marcianise, è stato notificato un formale avviso di garanzia con un preciso e pesante capo d’accusa. La vicenda a questo punto è a una svolta clamorosa e inaspettata che potrebbe chiarire il mistero che sta dietro il suicidio della signora Raffaella Maietta. La disperazione, l’oppressione, l’angoscia e le vessazioni di cui era vittima potrebbero averla spinta a tanto e verosimilmente potrebbero essere le cause del suo eclatante suicidio. Dopo quattro mesi di indagini accurate e serrate, dopo di aver sentito tantissimi testimoni (in primo luogo le sorelle dell’ insegnante, i figli Tommaso e Katia, un noto psichiatra primario casertano e altre persone) e dopo aver svolto altri accertamenti tutti condotti dalla polizia giudiziaria delegata da uno dei magistrati di punta della Procura sammaritana il Pubblico Ministero, con la notifica di questa informazione di garanzia, ha mostrato di avere le idee chiare: ha contestato delle precise accuse a Luigi Di Fuccia, marito di Raffaella Maietta e lo ha messo sotto processo per un reato gravissimo: potrebbe essere solo l’inizio, questa, di una escalation giudiziaria nei confronti di Luigi Di Fuccia. Tutto ciò dopo che sono stati acquisiti i tabulati dal telefonino della povera Raffaella e dopo che il consulente della Procura ne ha trascritto e depositato il contenuto. Ciò, con tanti altri elementi acquisiti, ha permesso che si giungesse ad un’amara verità: la signora Maietta era vittima di suo marito Luigi Di Fuccia.
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