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PIETRAMELARA / RIARDO / PIGNATARO MAGGIORE – IMPOSIZIONE DI GPL IN BOMBOLE: 5 ARRESTI DEI CARABINIERI. I NOMI E LE FOTO

PIETRAMELARA / RIARDO / PIGNATARO MAGGIORE  – I Carabinieri della Compagnia di Capua coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 indagati, di cui uno affiliato al clan “PAPA”, operante nell’agro caleno e direttamente collegato alla consorteria dei “casalesi”, ritenuti responsabili di tentata estorsione in concorso con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine ha consentito di accertare come il titolare di una ditta di distribuzione di gpl in bombole, unitamente agli altri indagati, imponesse con l’utilizzo del metodo mafioso, il proprio monopolio nei comuni dell’alto casertano, impedendo alle altre ditte del settore di consegnare le loro forniture. Sono state, inoltre documentate le ripetute vessazioni perpetrate anche attraverso l’uso della violenza sui venditori al dettaglio di gpl, costretti a rifornirsi in maniera esclusiva presso quell’esercizio commerciale ad un prezzo imposto, favorendo, in tal modo, il citato sodalizio criminale.

CANTILIE GIUSEPPE Nato a Napoli del ’69 resdiente a Pietramelara  (Alias Peppe o Casalese)

MAURIELLO  Leopoldo,  nato  a Napoli   dell’82,  titolare  della  ditta  individuale MAURIELLO Petroli Group, di Pietramelara (CE);

MAURIELLO Giovanni, nato a Napoli 1988, di Pietramelara (CE).

CAIMANO Alfredo, nato a Capua (CE9 il 1980, di Pignataro Maggiore (CE)

GLIOTTONE Antonio, nato a riardo (CE) il 31.05.1975, di Riardo (CE); domiciliato a Caianello

La nota della Procura Antimafia

Nelle prime ore della mattinata odierna, ad epilogo di una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri della Compagnia di Capua hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli nei confronti di 5 persone, di cui uno affiliato al clan “dei Cosalesi” – fazione riconducibile alla famiglia PAPA, operante nell’agro Caleno e in tutto l’Alto Casertano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione in concorso (arti. 56.110. 629c.p.J, con l’aggravante del metodo mafioso (art. 7 L. 203/91).

L’indagine, condotta dalle Stazioni Carabinieri di Pietramelara (CE) e Vairano Scalo (CE), attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e attività di polizia giudiziaria svolta dal mese di giugno 2012 al successivo mese di ottobre, ha consentito di documentare come uno degli indagati, titolare di una ditta per la distribuzione del gpl in bombole nei comuni dell’alto casertano, in concorso con altri soggetti, fra cui alcuni suoi dipendenti ed un affiliato al “clan dei casalesi” – fazione riconducibile al boss PAPA Giuseppe – con più azioni criminose, costringevano i titolari di altre ditte operanti nello stesso settore, dirette concorrenti, a non operare in tutti i Comuni dell’alto casertano, al fine di procurarsi l’ingiusto profitto di operare in regime di assoluto monopolio; gli indagati non disdegnavano dì fermare per strada le vittime e di picchiarle brutalmente, minacciando di usare armi da fuoco e di incendiare le loro attività-.

 

 

 

 

 

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un commento

  1. Conosco Giovanni,mio amico universitario,è un bravissimo ragazzo e non centra nulla con queste persone,probabilmente soltanto perchè era un familiare o tempo fa se nn ricordo male intestatario in parte della sua azienda. Confido nella giustizia,dovrebbero svolgere attentamente indagini perchè era impegnato solo con l’università a preparare la tesi che avrebbe dovuto discutere a breve.