Vairano Patenora/ Milano (di Nicolina Moretta) – Quattro amici di ritorno dall’Expo: Tutto virtuale, niente è reale. Sono a Vairano Scalo e sono le 19,30 passate. Sto aspettando mio marito, Enzo Di Sarro e i suoi tre amici al ritorno dalla visita all’Expo, a Milano. I tre amici sono: Umberto De Nicola, presidente del Parco del Matese; Giovanni Corporente, presidente del Parco di Roccamonfina – Foce del Garigliano e Sofia Spinelli, responsabile dell’area tecnica del Parco del Matese. Arrivano contenti e festosi. Ci salutiamo. Poi si mettono in posa per un’ultima foto. Chiedo loro le impressioni che hanno avuto dalla visita all’Expo. Il presidente del Parco del Matese, Umberto De Nicola:- Il contenuto e la preparazione sono belli. Per il tema che si tratta, il messaggio della biodiversità non è ben veicolato. Sofia Spinelli:- E’ un’immersione in mondi che non conosciamo; si sentono gli odori, l’esperienza è tattile, visiva, olfattiva. Il presidente del Parco di Roccamonfina, Giovanni Corporente:- Nutrire il Pianeta è un messaggio rivolto alle nuove generazioni, soprattutto occorrerebbe non consumare il territorio. Però ci si sarebbe aspettato all’Expo la presenza di più verde. Ma sono tutti e tre premurosi di riprendere le strade per le proprie case. Rispettivamente: San Potito, Caserta, Napoli. Io salgo in macchina con mio marito e gli chiedo:- Enzo, ma com’è questo Expo? – E’ tutto virtuale, niente reale. La flora di un dato territorio, i prodotti della terra, i piatti tipici, li si osservano dai monitor.
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