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MONDRAGONE – Turista milanese drogato, derubato e poi ucciso da un pirata della strada: arrestata la maga e il suo complice

MONDRAGONE – Questa mattina, in Mondragone i militari del Nucleo Operativo della locale  Compagnia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere  nei confronti dei due soggetti indicati nel separato elenco.  Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., su richiesta  della locale Procura della Repubblica, ha consentito di scoprire gli autori di rapine  seriali e di accertare le cause della morte di un turista di Milano, rapinato il 14  luglio scorso nella campagne di Castel Volturno, dopo essere stato drogato e  successivamente investito da un ignoto automobilista.  Le indagini sono iniziate proprio in conseguenza del ritrovamento del corpo del malcapitato milanese, rinvenuto nel corso della notte, a circa un chilometro di distanza dall’autovettura, abbondonata a fari accesi, aperta e priva di chiavi.  Le indagini portavano alla ricostruzione delle ultime ore di vita della vittima e ciò  grazie alla comparazione con altri episodi analoghi di cui erano rimasti vittima altri sventurati. Gli inquirenti, infatti, avevano accertato che, anche in altre occasioni, la donna  oggi arrestata, quarantenne pregiudicata del posto, aveva utilizzato una particolare tecnica che le era servita per avvicinare, sedurre e poi rendere inermi inconsapevoli soggetti da lei adescati. Questa, esponendosi sulla via Domitiana, attirava le proprie vittime, automobilisti  in transito, soli alla guida. Con una banale scusa, li faceva fermare, saliva a bordo  delle loro autovetture e iniziava a recitare una parte già in molte occasioni collaudata: dopo aver convinto la vittima di turno a offrirle da bere, scendeva  dall’autovettura per acquistare le bevande e, senza essere vista, versava delle gocce  di Minias, un potente ipnotico usato per curare i disturbi del sonno e in grado, se associato ad alcool, di provocare una potente sonnolenza-sedazione al risveglio (il c.d. “effetto sbornia”).  La donna convinceva la vittima inconsapevole a consumare la bevanda in un luogo  appartato, già scelto dalla donna, di concerto con i suoi compiici. Questi ultimi, tra i quali l’uomo oggi arrestato, entravano in azione poco dopo che la vittima aveva  sorseggiato la bevanda e allorquando la stessa aveva ormai perso conoscenza.  L’effetto del cocktail di alcool e benzodiazepine, infatti, era quasi immediato e la vittima di turno veniva facilmente sopraffatta e derubata. In alcuni casi l’accaduto non era stato denunciato dalle vittime. I malcapitati,  infatti, al risveglio, accusavano uno stato confusionale, legato al sovradosaggio del farmaco utilizzato dai rapinatori.  Tutte le vittime hanno raccontato ogni volta la stessa storia, con circostanze sostanzialmente analoghe: il momento in cui fermavano l’auto su richiesta della donna, l’approccio passionale, il drink insieme, poi il buio e, al risveglio, lo stato di semi incoscienza. Le indagini condotte dai Carabinieri di Mondragone sono riuscite a ricostruire lo stesso modus operandi anche con riferimento alle ore antecedenti alla morte del turista milanese, il quale, in stato confusionale (proprio per la somministrazione del Minias, le cui tracce gli venivano trovate nel sangue in sede di autopsia), dopo essere stato rapinato, al risveglio aveva vagato in stato di semincoscienza al buio per la via occidentale di Castel Volturno (come descritto da un testimone oculare),  trovando quindi la morte nel corso perché investito da parte di un tuttora ignoto pirata della strada. La sua morte, come del resto ritenuto nella ordinanza del gip, deve ritenersi  conseguenza della rapina poco prima effettuata. La misura cautelare veniva emessa nei confronti di Monica VOIRA, come autrice materiale degli adescamenti delle vittime e della somministrazione del potente farmaco, ma anche nei confronti di uno dei suoi compiici, il trentasettenne  Vincenzo D’ANGELO, il quale entrava in azione per rapinare le vittime una volta che queste fossero state drogate con le modalità sopra descritte.  Le indagini permettevano di addebitare ad entrambi i compiici ben cinque rapine perpetrate nei modi indicati, oltre all’omicidio del turista milanese e alle lesioni riportate da altra vittima, anche questa coinvolta in incidente stradale in conseguenza dello stato ipnotico indottogli.  D’ANGELO Vincenzo è stato condotto in carcere, mentre alla donna l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata presso il carcere femminile di Pozzuoli, ove  la stessa era già detenuta per altra rapina, della quale si era riconosciuta responsabile.

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