CELLOLE – Omicidio Caprio, il presunto assassino respinge ogni accusa: non sono stato io

CELLOLE – “Non ho ucciso Pietro, non avevo alcun motivo per farlo”, questa in sostanza la difesa di Angelo Gentile arrestato ieri con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. Una tesi sostenuta con fermezza per diverse lunghe ore durante le quali il magistrato e i carabinieri che conducono le indagini sul caso hanno incalzato l’indagato.  I due si conoscevano da tempo, la vittima – Pietro Caprio – avrebbe prestato anche del denaro al presunto assassino. Circa 10mila euro nell’anno 2002, somma che l’anziano avrebbe restituito con comodità tanto che l’ultima rata a saldo del dovuto sarebbe stata versata lo scorso mese di settembre. Sulla questione Gentile è stato chiaro: non mi ha mai fatto pressioni, mai una minaccia, mai alcun problema, ho pagato come ho potuto e quando ho potuto. Perché avrei dovuto ucciderlo?. Questo in sostanza il concetto espresso dall’84enne durante l’interrogatorio. L’anziano al momento è in carcere.

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