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foto di repertorio

Sparanise – ENCON e depuratori comunali, il comitato civico scrive all’Antimafia  e ai Carabinieri

Sparanise –  Il Comitato Civico Cittadinanza Attiva Sparanise scrive alla direzione distrettuale antimafia di Napoli, alla commissione straordinaria che amministra il municipio di Sparanise, ai carabinieri del NOE di Caserta e alla stazione carabinieri di Sparanise.  Il comitato ha intenso mettere in evidenza la questione relativa agli impianti di depurazione del paese utilizzati anche dalla Encon che gestisce nella zona Ex Pozzi una struttura per il trattamento rifiuti:
“Ci riferiamo all’affidamento del servizio di manutenzione e gestione degli impianti di depurazione siti nel comune di Sparanise in località “Catena” e “Tre Masserie” per il periodo dal 01/07/2022 al 31/12/2024 alla “Encon S.r.l.”, con sede legale a Napoli alla via dei Mille n. 59 – P.IVA 06515751219 (-All.1 – Determinazione del responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Sparanise Petrella Aurelio Antonio n. di Registro Generale 497 del 04/07/2022).  Anche dagli organi di informazione, apprendiamo che la “Encon S.r.l.” è riconducibile agli imprenditori Francesco Addelio, col 2% delle quote, e Raffaele Cesaro, con un altro 2%, mentre il restante 96% è riconducibile alla “Almae S.r.l.” che a sua volta è composta da quote equamente distribuite al 50% tra gli stessi imprenditori Addelio e Cesaro.
Vengono quotidianamente segnalate anche a questo Comitato numerose autobotti che dopo aver sostato presso l’impianto di trattamento rifiuti della “Encon S.r.l.” – posto nell’area industriale ASI dell’ex Pozzi Ginori di Sparanise- scaricherebbero il loro contenuto nei due già menzionati depuratori comunali.  Sembrerebbe che l’Ufficio Tecnico del comune di Sparanise, nella persona dell’architetto Antonio Cerullo, abbia indebitamente concesso alla ditta appaltante, e senza la previsione di alcun ristoro o beneficio per la comunità locale, di trattare i rifiuti con codici 200304-200303-200306-190805-161002 (allegato 5 e 5bis) per una quantità di 150 tonnellate al giorno presso l’impianto di depurazione sito in località  “Catena” (pari a 54.750 tonnellate all’anno) e per una quantità di 160 tonnellate al giorno (pari a 58.400 tonnellate all’anno) presso l’impianto di depurazione sito in località “Tre Masserie”.
Tuttavia, sembrerebbe che per trattare – come nel nostro caso – oltre le 50 tonnellate al giorno sarebbe obbligatoria un’Autorizzazione Integrale Ambientale (A.I.A) di competenza regionale e non comunale né provinciale. Inoltre, attraverso l’albo online della Provincia di Caserta, abbiamo acquisito le Determine Provinciali n. 52 e n. 53 del 05/03/2021 (allegati 6 e7), dalla lettura delle quali sembrerebbe che alla “Encon S.r.l” siano stati autorizzati soltanto gli scarichi degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane comunali e non della gestione di rifiuti. Nel terminare, scusandoci nell’abusare della nostra ignoranza in questo complicato settore, ci concederete di inoltrarci in alcune considerazioni generali che si sono palesate dopo la consultazione degli atti in nostro possesso e che vi alleghiamo. Ci siamo chiesti come mai, in una gara così appetitosa, abbia partecipato la sola “Encon S.r.l.” nonostante fossero evidenti le condizioni particolarmente favorevoli per la ditta aggiudicataria;  Come, per esempio, una quota mensile di Euro 10.418,73 a favore dell’aggiudicatrice, il rimborso completo degli elevatissimi costi energetici e finanche l’onere da parte dell’Ente di provvedere agli interventi manutentivi sui due depuratori, comprese le sostituzioni dei costosissimi pezzi di ricambio. Ancora, ci siamo chiesti come sia stato possibile che il Comune di Sparanise, attraverso una insufficiente Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A) abbia espresso un nulla osta, addirittura integrando i codici di smaltimento (allegati 5 e 5bis) permettendo alla “Encon S.r.l.” di smaltire nei depuratori comunali oltre alle regolari acque reflue provenienti dalle fogne cittadine anche 90.000 tonnellate di rifiuti provenienti da altri produttori privati che, secondo un calcolo approssimativo porterebbero nelle casse della “Encon S.r.l.” circa un milione di euro all’anno, senza alcun ristoro per la comunità di Sparanise e, ripetiamo, senza alcun costo di gestione a carico della “Encon S.r.l.”. Illustrissimi signori, soprattutto in questo momento di naturale disorientamento generale conseguente all’inedito provvedimento di scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Municipio, la comunità di Sparanise, che questo Comitato non senza difficoltà tenta di interpretare attraverso atti concreti, è particolarmente allarmata per il futuro dell’intera area in funzione della tutela della salute pubblica, evidentemente compromessa. Infatti, sembrerebbe che la “Encon S.r.l.” abbia richiesto alla Regione Campania un’ulteriore modifica del decreto di autorizzazione, a nostro avviso già viziato di irregolarità, con un notevole incremento della quantità di trattamento rifiuti. A sostegno di questa indiscrezione, che per gli scriventi è complicato verificare ma per le SS.LL. non sarà lo stesso, ci sarebbe un riferito ulteriore investimento nell’area “ex Pozzi” di Sparanise, tant’è che si è diffusa la notizia secondo cui la stessa “Encon S.r.l.” stia acquisendo un’area a lei immediatamente confinante di circa 28.000 metri quadrati appartenuta ad una azienda tessile dismessa ed attualmente di proprietà di un Istituto bancario.  Sembrerebbe inoltre che proprio in questi giorni la “Encon S.r.l.” si sia aggiudicata una gara d’appalto per lo smaltimento di 15.000 tonnellate di frazione organica del Comune di Giugliano in Campania che, evidentemente, dovranno anch’essi essere stoccati nell’impianto di Sparanise e trattati negli stessi depuratori comunali, divenuti di fatto per la “Encon S.r.l.” “i propri esclusivi stabilimenti di stoccaggio”.
Illustrissimi Signori,  per quanto sopra esposto, considerato che l’area denominata “ex Pozzi Ginori” di Sparanise avrebbe bisogno solo di essere completamente bonificata dalle scorie inquinanti accumulate dall’uomo negli ultimi decenni e non essere invece oggetto di ulteriori speculazioni,  questo “Comitato Civico Cittadinanza Attiva Sparanise”, con l’obiettivo di tutelare la Sicurezza Sanitaria pubblica, chiede deferentemente la possibilità di una verifica tecnica per accertare  se gli impianti comunali realizzati per la depurazione delle acque reflue urbane dal Comune di Sparanise siano idonei a gestire e trattare i rifiuti corrispondenti ai codici in oggetto, autorizzati impropriamente da un nulla osta del comune di Sparanise e quindi  senza alcuna verifica tecnica delle Autorità preposte, sia nazionali che regionali”.

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un commento

  1. Alberto Trasparenza

    Credo che il fatto della proprietà del suolo rappresenti un punto “chiave” di questa vicenda. Mi spiego meglio: una qualunque cosa potrebbe rappresentare per tutti un cattivo investimento se non si avesse la possibilità di rivenderla ad un prezzo maggiore e lucrare quindi sulla differenza che, appunto, vi è tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Qualcuno ha avuto questa possibilità, diversamene dagli altri. In altri termini, si direbbe un cattivo affare: ma non per tutti. Mi sembra di avere già assistito a qualcosa di molto simile e mi chiedo ancora come sia potuto accadere visto che si sarebbe potuto arrestare molto prima e per molto meno. Buone cose