Riardo / Teano / Pietramelara – E’ cambiato il capo d’accusa a carico del 23enne Vicol Ciprian: ora la Procura della Repubblica accusa il giovane riardese di omicidio volontario aggravato da futili motivi e legami sentimentali. Lui, l’indagato, continua a parlare di un tragico gioco finito male; i pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – Fiore e Camerlingo – non credono a questa teoria, tanto che l’azione investigativa pur muovendosi a 360 gradi segue principalmente la pista del delitto volontario, non premeditato, né d’impeto, ma volontario.
Ieri sera il 23enne di origini Moldave è stato sottoposte ad interrogatorio da parte dei pubblici ministeri; un interrogatorio andato avanti per oltre sei ore e terminato alle ore due della notte scorsa. L’indagato, assistito dagli avvocati Gaetano La Milza e Carla Di Stasio, ha risposto alle domande dei magistrati confermando la propria tesi. I familiari di Francesca Compagnone, la 28enne uccisa lo scorso mercoledì notte con un colpo di fucile, hanno affidato la tutela dei propri interessi agli avvocati Vincenzo Cortellessa e Leopoldo Zanni
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