ALIFE – Le auto in fiamme, ad Alife, sono diventate, ormai, “prassi” consolidata. Alcune vengono bruciate al “momento giusto” e subito, l’accaduto viene esaltato da qualche “comunicatore di regime” pronto a cavalcare il fatto “capitato a fagiolo”, appunto, nel momento che era maggiormente utile. Per capire meglio basta ricordare le famose battute “Attentato! si tratta di attentato..” di Beppe Braida nel programma Zelig.
Chiaramente essendo “comunicazione di regime” non si tiene conto, nel dare la notizia, che nella stessa notte anche un’altra vettura era stata distrutta dalle fiamme. Perché? Forse perché quella vettura – e quindi quella notizia – non era “utile” alla causa, anzi avrebbe sminuito “l’attentato” stesso, quindi meglio ignorarla per un po’ di tempo.
Poi c’è la fantasia di alcuni che hanno letto – in quelle auto bruciate – la “firma” della malavita organizzata, addirittura della camorra. Più “attentato” di così, non si può.
Ma questa mattina la città è stata “scossa” da un’altra notizia: bruciata la vettura dell’ex sindaco Giuseppe Avecone. Anzi no! Quella della madre!
I più “puri” hanno sentenziato subito: è camorra!
In realtà si trattava di una vecchia Fiat Panda 30 immatricolata 24 anni fa, in uso ad un uomo di Alvignano, andata in fiamme circa una settimana fa, per un corto circuito (certificato dai vigili del fuoco) in un parcheggio della città, subito dopo che il conducente era sceso per svolgere una commissione. Il proprietario della vettura, aveva ricevuto il veicolo in uso, due anni prima, dal padre dell’ex sindaco Avecone. Insomma qualcosina Avecone, nell’incendio della Panda, effettivamente c’entra !?!?!
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