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CASERTA – Condotte idriche “velenose”, sindaci disinformati e sindaci impotenti. La gente ha paura

CASERTA – Condotte idriche “velenose” in cui l’acqua  scorre a stretto contatto con l’amianto. Acquedotti realizzati almeno 60 anni fa ma ancora funzionanti. I sindaci, a cui tocca il compito di ammodernare gli impianti,  in molti casi si mostrano sorpresi perché ignorano del tutto la questione. In altri casi, invece, consapevoli, ammettono la loro impotenza per ragioni economiche. Servono impegni finanziari notevoli, infatti, per smontare e sostituire una condotta idrica, nel caso poi di condotte in cemento-amianto i costi lievitano a dismisura perché la legge in materia prevede l’applicazione di costosissimi protocolli.  Tutti però assicurano l’avvio di indagini conoscitive sulla rete idrica comunale. Serviranno per capire, territorio per territorio, l’ampiezza del problema e quindi i fondi necessari per risolverlo. Quasi tutti gli acquedotti pubblici in Italia sono fatti di cemento-amianto,  l’acqua che arriva nelle nostre case, che usiamo per bere, lavarci, cucinare, passa – in alcuni casi – attraverso chilometri di condutture in cemento-amianto. Una cosa nota  agli addetti ai lavori, ma assolutamente sconosciuta al grande pubblico e, in tantissimi casi, ai sindaci delle città interessate. In Campania sono oltre 112 i chilometri di condotte realizzate con tubazioni fatte in cemento-amianto, rappresentano circa il 7% della rete (1.458,75 km complessivi). Il dato è certificato all’interno del piano d’ambito (pagina 136) redatto dallo stesso Ato2 Napoli-Volturno; un dettagliato studio realizzato fra luglio 2002 e marzo 2003, ancora oggi valido. I centododici chilometri di tubazioni potenzialmente pericolose si snodano nel sottosuolo dei 136 Comuni che compongono l’Ato2; fra loro ci sono tutti i 104 comuni della provincia di Caserta e trentadue municipi della provincia di Napoli. In particolare i comuni della provincia napoletana sono quelli che ricadono nell’area suburbana nord occidentale del capoluogo campano (Casavatore, Arzano, Afragola, Acerra, Caivano, Crispano, Cardito, Casandrino, Calvizzano, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Grumo Nevano, Marano di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Qualiano, Quarto e Villaricca), i comuni dell’area flegrea). Le condotte idriche in amianto-cemento rappresentano, nella Terra dei Fochi, l’ennesimo pericolo per la salute dei residenti che vivono, ormai, una mobilitazione ‘costante’ per sollecitare le istituzioni ad intervenire rapidamente ed efficacemente. Oggi, 30 novembre, è prevista una giornata di mobilitazione e sensibilizzazione – “Io scelgo la strada giusta” – per  informare, emozionare e riflettere. Si svolgerà al Teatro Politeama a Napoli  – dove Luca Pagliari, giornalista, autore e scrittore, illustrerà un racconto di ambiente e legalità insieme a centinaia di studenti della Terra dei Fuochi – coinvolti in collaborazione con Legambiente – mentre una staffetta della legalità, coordinata da UISP, partirà da Caserta e arriverà a Napoli dove sarà allestito un villaggio dello sport e punti di informazione per i cittadini. Giancarlo Izzo

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