Condanna record del giudice di Nola per Gaetano De Lucia che, oltre ad uccidere due persone, è fuggito, era drogato, senza patente e con l’auto non assicurata. Dodici anni e otto mesi di reclusione. Oggi, venerdì 22 marzo 2024, il giudice del Tribunale di Nola, dott. Raffaele Muzzica, ha pronunciato una sentenza di condanna “record” per il reato di omicidio stradale ma pienamente giustificata (e ancora troppo “mite” per i familiari delle vittime) dalla condotta ai limiti del criminale di cui si è macchiato l’imputato, che ha inanellato praticamente tutte le aggravanti del caso. Si tratta di Gaetano De Lucia, quarant’anni, di Acerra (Napoli), l’automobilista che il primo ottobre del 2023, poco dopo l’una di notte, nella stessa Acerra, mentre percorreva via Volturno alla guida di una Opel Astra, all’uscita di una curva anche (ma non solo) a causa della velocità eccessiva (almeno 65 chilometri all’ora a fronte del limite di 50), ha perso il controllo della vettura invadendo completamente la corsia opposta e distruggendo una famiglia, anch’essa del posto.
Nel terribile impatto frontale con la Fiat Seicento che sopraggiungeva nella direzione contraria, infatti, hanno perso la vita il conducente di quest’ultima utilitaria, Pellegrino Losco, 65 anni, deceduto sul colpo, e la compagna Rachele Iannone, 45 anni, spirata poco dopo il suo arrivo, in condizioni disperate, alla Casa di cura Villa dei Fiori, e sono rimasti gravemente feriti, con pesanti postumi invalidanti, oltre che orfani, i loro due figlioletti, una bambina e un bambino, di appena (oggi) rispettivamente nove e tre anni. Non bastassero le gravissime violazioni al Codice della Strada commesse e l’aggravante di aver causato la morte e il ferimento grave di più persone, De Lucia doveva rispondere anche di fuga e omissione di soccorso, essendo fuggito dal luogo del sinistro (si sarebbe costituito ai carabinieri solo un’ora e mezza dopo), e di guida in stato di alterazione psicofisica, essendo risultato positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti, cocaina, oltre che all’alcool con un tasso alcolemico di 0,73 g/l contro il limite di 50, anche se di poco al di sotto della soglia (0,8) che fa scattare l’illecito non solo amministrativo ma anche penale. Inoltre, non era in possesso della parente di guida e la sua vettura è pure risultata sprovvista di copertura assicurativa.
Un comportamento così scriteriato che De Lucia nell’immediatezza è stato arrestato, si trova agli arresti domiciliari e a conclusione delle rapide indagini preliminari il Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento penale, la dott.ssa Aurelia Caporale, ne ha chiesto il giudizio immediato, per il quale l’imputato, tramite il suo difensore, ha richiesto il rito abbreviato per ottenere i previsti sconti di pena. Una richiesta, quella del Sostituto Procuratore, supportata anche dalla consulenza tecnica cinematica per accertare la dinamica, le cause e le responsabilità dell’incidente affidata all’ingegner Fulvio Cepollaro: alle operazioni peritali ha partecipato e fornito il suo contributo anche l’ingegner Carmine Matrisciano, quale consulente tecnico per la parte offesa messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati i congiunti di Rachele Iannone, tramite il consulente per la Campania dott. Vincenzo Carotenuto. Si è così giunti all’udienza odierna nella quale i familiari delle vittime si sono costituiti parte civile, compresi quelli di Rachele Iannone assistiti da Studio3A. E, dopo una camera di consiglio durata oltre tre ore, il giudice ha pronunciato la dura condanna che va anche ben oltre i nove anni richiesti dal Pubblico Ministero, e che apre le porte del carcere al responsabile dell’immane tragedia.