CALVI RISORTA – Le accuse contro gli indagati sono pesantissime, la Procura Antimafia di Napoli, non ha dubbi: Luca Antonio Iorio ed altri indagati hanno operato anche nell’interesse della camorra, specificamente del clan dei Casalesi. Luca Antonio Iorio e Gaetano Marrapese operavano nel settore del trattamento e smaltimento rifiuti, mediante la Ambienta srl, società che si poneva in diretta continuazione della Casertana Recuperi srl, società già amministrata dal medesimo Antonio Luca Iorio e destinataria di provvedimenti interdittivi antimafia da parte del Prefetto di Caserta nel 2009 e 2010. Tali misure interdittive erano state adottate perché la Casertana Recuperi srl era in precedenza partecipata dal 2003 e comunque controllata da Vincenzo Abbate, condannato con sentenze irrevocabili per partecipazione ad associazione camorristica fino al 2003 e per concorso esterno in associazione di tipo camorristico fino al 2010, in quanto socio di fatto di Michele Zagaria ed imprenditore dì fiducia del clan a lui facente capo nei settori dell’edilizia e del trattamento rifiuti. Così, secondo l’ipotesi accusatoria della Procura Antimafia, venivano elusi i precedenti provvedimenti interdittivi antimafia, nell’interesse della del clan dei Casalesi, che continuava a disporre di una delle sue articolazioni imprenditoriali.
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