Vairano Patenora – “Elementi per pensare, aforismi e paradossi”: Broccoli sbarca in America

Vairano Patenora – “Sono sbarcato nelle Americhe”, così scrive simpaticamente e con auto ironia Giulio D. Broccoli nel suo profilo Instagram a proposito del suo ultimo libro, “Elementi per pensare, aforismi e paradossi” e del saggio a cura di Hiram Barrios, au tore, traduttore, scrittore e aforista messicano, pubblicato sulla rivista digitale e cartacea, trimestrale, Grafógras dell’Università Autonoma dello Stato del Messico. Alcuni aforismi di Giulio D. Broccoli   e alcuni altri sono stati pubblicati sulla rivista letteraria Taller Igitur messicana nel mese di ottobre 2023. Ora, 2024, vengono tradotti e pubblicati in Messico da Hiram Barrios, il quale scrive:

“Gli aforismi ci suggeriscono di ripensare il mondo, a metterne in discussione i valori, le credenze e i principi che sono alla base del nostro modo di viverlo e capirlo. Queste frasi pungenti, scintille di lucidità, lampi di luce o frecce cariche di veleno si inseriscono con limite indefinito tra l’osservazione poetica e riflessione filosofica.

A volte sono ironici o sarcastici, altre volte sono illuminanti o un’epifania, gli aforismi possono arrivare come una carezza o come uno schiaffo, ma sono soprattutto una forma estetica del pensiero che non cerca di esaltare una “verità assoluta”, ma piuttosto invitarci a dubitare di tutte quelle convinzioni che vivono radicate nella consuetudine e nel vivere comune. Sono pensieri controcorrente, e un invito al dissenso.

La scrittura aforistica è una pratica minoritaria, marginale, le cui sfide di lettura la tengono lontana dal consumo immediato e facile che il mercato richiede. Forse è per questo motivo che le manca l’attenzione da parte dei grandi editori.  Forse nei prossimi anni si vedrà una standardizzazione. La verità è che ci sono sempre più autori che preferiscono esprimere con aforismi le loro esperienze di vita, la loro concezione del mondo che li circonda o la loro posizione di fronte alla letteratura e l’atto dello scrivere: poetica della nota, del frammento; scritture a margine che nascondono la profondità nel breve (scrivi poco, suggerisci molto).

La scrittura aforistica solitamente rivela l’autore: ci mostra il suo ’io”, con cui giudica e valorizza il suo mondo. Gli aforismi ci presentano una prospettiva individuale portata alle estreme conseguenze. Sono una sorta di manifesto personale che dichiara i principi etici ed elenca posizioni estetiche. Succede così, per esempio, in raccolte come quella di Giulio D. Broccoli, scrittore italiano, con il suo recente lavoro: “Elementi per pensare. Aforismi e Paradossi”. Questo libro riunisce 267 aforismi che trattano di vari argomenti, come a esempio la religione, l’essere, il bene e il male, la libertà, l’amore, l’amicizia o la condotta contraddittoria del nostro comportamento. Con questo titolo Broccoli solleva una critica feroce e suggestiva, in cui discute sia i dogmi religiosi che i principi morali.

I suoi aforismi sono punti di partenza per pensare su come ci concepiamo nella società.

Si tratta di un libro calmo e riflessivo che, nonostante il suo modesto formato (73 pagine), apre una serie di domande e affermazioni che non sono sempre facili da digerire, perché mettono a confronto i fondamenti delle credenze e i valori più profondamente radicati.

Libri come questo non possono essere letti tutto d’un fiato, perché ogni enunciato richiede il suo tempo di assimilazione, e in molti casi provoca immediatamente una risposta interiore (interna) che può essere di accettazione o di rifiuto, e in ciò risiedono i principali successi del libro: il dialogo che suscita e la replica che incoraggia in ogni lettore che si avvicina alla letteratura con spirito critico.

La scrittura aforistica di Giulio D. Broccoli cerca di scardinare i luoghi comuni attraverso risorse come il paradosso, con il quale provoca uno scontro esplosivo tra i significati. Anche se a volte i suoi aforismi non sono che semplici provocazioni con cui ci prova a scuotere dal letargo in cui viviamo, Broccoli non ci offre le sue verità, ma i suoi dubbi, perché, come dice il titolo del suo libro, la sua intenzione è solo quella di indicare una serie di “elementi per pensare”. Alcuni suoi aforismi possono forse illustrare quanto detto.

La religione non dà alcuna risposta, ma risponde a qualsiasi domanda.

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Non credo, dunque sono.

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È più facile fare del male a chi si ama che a chi si odia.

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Si ha paura dei giudizi altrui, non dei propri.

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Rispettare il parere di tutti è una condizione essenziale per il progresso ma, paradossalmente, anche per il regresso.

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Il paradosso del silenzio è che ognuno lo ascolta in modo differente.

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Per creare un aforisma io faccio così: scelgo un tema e lo metto in un cappello, poi giro vorticosamente l’argomento con la mano della mente. Quando finisce la centrifuga estraggo l’aforisma bello e pronto, solo che riguarda tutt’altro argomento.

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Ci si può sentire iberi ed essere eterni prigionieri delle idee altrui.

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I miei dubbi sono le mie uniche verità.

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Ai religiosi dà più fastidio una condivisione su Facebook dei misfatti della Chiesa che i crimini commessi contro l’umanità in nome della croce.

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Il credente si contraddice pregando.

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I peccati d’amore più sono da Inferno e più ti portano in paradiso.

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Per la pace ci vuole la ragione, per la guerra la fede.

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Non si può ascoltare chi non ascolta se stesso.

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A volte per vincere bisogna arrendersi.

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Sei libero di scorrazzare nelle mie praterie: schiavo.

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L’umiltà è più amata che praticata.

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Se vuoi il piacere di molte amicizie, non devi approfondirle.

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L’Essere cammina a piedi; l’Avere in carrozza.

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Paradossalmente la malattia rende i religiosi un po’ atei e gli atei un po’ religiosi.

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Si tiene l’archivio degli errori altrui e si gettano nel cestino i propri, quando si impara di più dai propri errori e non da quelli degli altri.

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Si dice che il bene trionfa sempre, e questo è un male.

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Facebook non può darti la libertà, ma può farti capire quanto sei schiavo: se non sei nemmeno un leone da tastiera, puoi mai essere un leone in strada?

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Il silenzio è saggio a piccole dosi, poi è idiota.

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Le illusioni e le bugie sono un lusso che possiamo concederci solo nei momenti felici.”

 

Hiram Barrios (Città del Messico, 1983). Scrittore, traduttore e critico. È autore dei libri di saggi The Monster and Other Butterflies (2013) e The Other Vanguards (2016); e i titoli degli aforismi Apocryfo (2014 e 2018) e Artimañas (2021). Riassume la tradizione dell’aforisma del Lapidario. Antologia degli aforismi messicani (2015 e 2020), Aforisti messicani attuali (2019), Colpi in aria. Antologia dell’aforisma in America Latina (2022) e Il piacere di dare fastidio. Aforistica italiana (2022). Come traduttore dall’italiano, ha recuperato l’opera di Eros Alesi nelle antologie Paranoid Voices. Diario di bordo inedito (2013) e Mama Morfina. Poesia raccolta (2021). Inoltre ha preparato l’antologia Nubes de ink (aforismi di Donato Di Poce). In coordinamento con Di Poce ha curato la redazione dei compendi scritti Silenzi. Aforismi. Antologia bilingue italo-spagnola (2020) e Clandestini/Clandestinos (2021).

Contatta Hiram Barrios email: hiram_bs@hotmail.com

Giulio Donato Broccoli (Vairano Patenora, Italia, 1963). Lavora come professionista matematico indipendente. Ha pubblicato alcuni libri di matematica in Italia (1991), Inghilterra (2007) e Spagna (2010). Come autore di aforismi e paradossi ha vinto numerosi premi, tra cui due primi premi per aforismi (2016 e 2023) e due primi premi per paradossi (2014 e 2021) al Premio Nazionale di Filosofia di Certaldo (Firenze). I suoi aforismi e paradossi si possono leggere nelle antologie Le Figure del Pensiero del Premio di Filosofia de Certaldo, nelle antologie del Premio “Torino in Síntesi” e nel suo libro Elementi per pensare, aforismi e paradossi (2022).

Riferimenti

1. Saggio di Hiram Barrios in spagnolo: http://grafografxs.uaemex.mx/?p=elementi&fbclid=IwAR0P0EfsE_95gjXC5E2MxCaRoFwn8tjRRGWjA-MoQSuZV46Mt624sgG1dBY
2. https://tallerigitur.com/

3.www.matematicus.com