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Mondragone – Operaio edile ucciso per un debito, fermato il presunto killer

Mondragone – Ucciso per un debito, colpito ripetutamente alla testa e poi buttato nel vuoto. Non è stato un incidente sul lavoro, ma un omicidio, forse preterintenzionale, a causare la morte di un operaio edile originario della Campania, il 15 dicembre scorso a Torino. Salvatore Coletta – nato in Germania – era originario di Mondragone, comune in provincia di Caserta, e aveva un figlio adolescente, Antonio, a cui era molto legato.  L’operaio era caduto in un cantiere di ristrutturazione in corso Ferrara, alla periferia nord del capoluogo piemontese, morendo dopo una notte di agonia in ospedale. Ma le testimonianze raccolte dai carabinieri hanno fatto emergere numerosi dubbi, facendo convergere i sospetti su un collega. La vittima sarebbe stata spinta giù da una rampa di scale riportando lesioni mortali. Una morte accidentale, questo sembrava, all’inizio, prima che le investigazioni dei carabinieri portassero su un’altra strada e al fermo di un 30enne di Collegno, che di Coletta era collega e ora si trova agli arresti domiciliari e dovrà rispondere dell’accusa di omicidio preterintenzionale.  A Torino, Coletta viveva nel quartiere Borgo Vittoria, in un condominio al civico 164 di via Orbetello. Il figlio Antonio gli ha dedicato un lungo e toccante post sui social: «Papà oggi mi hai lasciato, ti amerò incondizionatamente, mi hai sempre dato ottimi consigli: con me avrò sempre un dolce ricordo di noi, nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta».

 

 

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