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Castel Campagnano / Pietramelara – L’organo a canne della chiesa madre ritorna agli antichi splendori, il maestro Pilotti incanta il pubblico

Castel Campagnano / Pietramelara – È stato presentato, con un concerto inaugurale, tenutosi giovedì scorso, 16 novembre 2023, il restauro dell’organo Benzi, realizzato nel 1949, custodito nella chiesa Madre di Castel Campagnano. Alla serata hanno presenziato Il Vescovo della diocesi di Caiazzo – Teano e Sessa Aurunca, Giacomo Cirulli, il sindaco Gennaro Marcuccio e l’amministrazione comunale tutta. Nel corso della serata sono stati i due restauratori a presentare le varie fasi del restauro, prima di dare “voce” allo strumento attraverso le mani del maestro Andreana Pilotti, organista della Chiesa Madre di san Rocco in Pietramelara, depositaria del monumentale organo “Inzoli” del 1901. Il maestro Pilotti ha eseguito musiche di Handel, Bach, Pescetti, Lucchesi. Zipoli, Padre Davide da Bergamo, Vecchiotti  e Boellmann. Al termine, il Vescovo Giacomo Cirulli, il parroco don Cesare Tescione e il sindaco Marcuccio, hanno sottolineato al maestro Pilotti l’apprezzamento per lo spessore artistico dell’esecuzione.  Una straordinaria serata in musica. Un evento che ha segnato il ritorno alla musica dell’organo che dopo anni di silenzio ha deliziato la comunità tutta. Il concerto ha richiamato un folto pubblico, fedeli, turisti, appassionati e curiosi per assistere all’atteso evento.
Il restauro e l’organo:
Il restauro è stato voluto fortemente dall’attuale parroco don Cesare Tescione ed è stato possibile anche grazie al contributo erogato da aziende, da privati, da amici residenti negli Stati Uniti e dal parroco stesso. L’organo “Benzi Agostino e Francesco” fu costruito e montato il 20 luglio del 1949, voluto dall’allora arciprete Giovanbattista Musco. Negli anni 80 più che di restauro bisogna parlare di una superficiale revisione e in poco tempo l’organo ha smesso di funzionare.  Attualmente l’organo è stato interamente smontato, restaurato e ricomposto secondo la logica originale. L’organaro restauratore a cui è stato affidato lo strumento è Francesco Lena coadiuvato dal padre Michele di Cassino (in provincia di Frosinone). Dopo circa otto mesi di lavori, l’organo restaurato, è stato ricollocato nel suo sito. Lo strumento è di tipologia tardo romantica, a trasmissione tubolare pneumatica. La cassa armonica ha la  struttura in abete della Val di Fiemme e la decorazione è semplice e  decorata con vernici sintetiche. La cassa espressiva con griglie aperte con vetro per mettere in evidenza le canne. Caratteristica questa della ditta Benzi.  Lo strumento attuale si compone di 668 canne, una tastiera con 58 tasti, 27 pedali e 12 registri, combinazioni fisse a bottoni: Concerto di viole, mezzo forte e ripieno. Pedaletti : tasto pedale, forte generale e tremolo. Staffa espressione.  Il restauro ha interessato la parte strumentale (canne, somiere, tastiera, registri, meccanismi, ecc.) e la cassa armonica con tutte le sue parti decorative. Grazie a questi interventi, eseguiti magistralmente dai restauratori Francesco e Michele Lena, l’organo è stato restituito all’antico splendore sia dal punto di vista artistico, ma soprattutto musicale per la valida qualità fonica.

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