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Vairano Patenora / Ailano – Giovane operaio ucciso nel tombino, due indagati: un imprenditore e un politico

Vairano Patenora / Ailano – Sono ancora tanti gli aspetti da chiarire nella drammatica vicenda che ha portato alla morte di un operaio, proveniente dalla Romania e da qualche tempo residente nel comune di Vairano Patenora. La tragedia si è consumata lo scorso mese di luglio 2023 in località Le Vaglie, nel territorio del comune di Ailano. La vittima dovrebbe essere Mihai Ungureanu, di circa 40 anni, da anni residente a Vairano Patenora. Ma su questo non sembra esserci alcuna certezza considerata l’assenza di documenti e parenti prossimi per l’identificazione. Attualmente la salma dell’operaio è sepolta in una tomba anonima nel cimitero di Ailano.
Le indagini sulla tragica fine di Mihai sono ancora aperte. Per ora sul registro degli indagati figurano due persone: un imprenditore vairanese, molto attivo negli appalti con i municipi della zona, e un amministratore comunale di Ailano.
I carabinieri della stazione di Ailano, appartenenti alla Compagnia di Piedimonte Matese, stanno lavorando per chiarire tanti aspetti della triste vicenda.
Cosa ci faceva l’uomo nel tombino che si è trasformato nella sua tomba?
Era stato incaricato da qualche ditta?
Era un lavoratore in nero?
Quest’ultimo aspetto diventa ancora più curioso se si considera che l’allarme è stata lanciato proprio da una squadra di operai incaricati dal comune di verificare l’impianto idrico per individuare le perdite. Loro avrebbero scoperto il corpo nel tombino e lanciato l’allarme.
Questo genera altri dubbi: che ci faceva in quel tombino Ungureanu?
Era stato incarico dall’impresa che poi avrebbe dovuto riparare le eventuali perdite?
La morte del 40enne, secondo i primi accertamenti, potrebbe essere stata causata dalle esalazioni di zolfo considerato che in quel punto del territorio ailanese c’è la presenza di una piccola zolfatara e di una sorgente di acqua sulfurea. Ungureanu, quindi, potrebbe essere sceso nel tombino e in pochi minuti respirando le esalazioni tossiche avrebbe perso i sensi fino alla morte. Saranno sempre le indagini della Procura sammaritana, ripartite in base ai propri ruoli a diverse polizie giudiziarie, a chiarire la presenza dell’uomo in quel punto e per conto di chi stesse operando.

 

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