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Roccamonfina – Comune, Buco rientra nel “comitato d’affari”. La politica è l’arte dell’impossibile

Roccamonfina – “Gli uomini sono come pezzi di carta, volano là dove tira il vento”. E’ la frase con cui i neo prefetti insediati dal nuovo governo colonizzatore nel Sud Italia (1860) tentavano di convincere i cittadini a tradire i partigiani (definiti briganti) che lottavano contro l’invasore piemontese. In fondo, quei prefetti avevano ragione nel definire gli uomini “pezzi di carta”. Ancora oggi, assistiamo ad uomini che volano come pezzi di carta, da una parte all’altra, magari solo per inseguire la speranza di “comandare” qualcosa.  Capita quasi ogni giorno, ovunque.  E’ capitato negli ultimi giorni a Roccamonfina e il protagonista è Valerio Buco, consigliere comunale, che nei mesi scorsi aveva lasciato il gruppo di maggioranza sbattendo la porta con dichiarazioni pesantissime con accuse altrettanto pesanti contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco (dal suo sindaco) Carlo Montefusco.
Le accuse contro Montefusco:
Era il 29 dicembre del 2022 quando Valerio Buco, fra le altre cose, scriveva: “Ho tentato responsabilmente di ricucire lo strappo, invano,  ricevendo solo i classici riscontri di chi, a mio avviso, è ostaggio di comitati d’affari. Ho deciso, allora, di non piegare la testa rispetto a logiche e comportamenti che non mi appartengono, lasciando ad altri le poltrone, e tenendo per me la dignità e il rispetto dei miei concittadini e dell’impegno con loro preso.  Sarò oltremodo deciso nello svolgimento di quel sacro ruolo di controllo affidato ad ogni consigliere, pronto ad evidenziare criticità e a suggerire soluzioni, votando ogni decisione sempre secondo il fine primario costituito dal bene comune della collettività”.
In un anno Buco non ha mai segnalato, almeno pubblicamente, alcuna criticità, né ha mai messo in risalto concretamente le azioni del “comitato d’affari”. Pochi giorni fa il consigliere Buco ha deciso di ritornare in quella maggioranza che così duramente aveva criticato:
Dopo aver ripreso intensamente il dialogo istituzionale, e preso atto della rinnovata esistenza di condizioni politico – amministrative per un rientro in maggioranza, appianate le divergenze, il Sindaco mi ha conferito le deleghe alla Comunità Montana Monte S. Croce, al Turismo, al Contenzioso, allo Sport e al Tempo Libero. Il mio rientro in maggioranza risponde alla logica e all’esigenza di perseguire, responsabilmente, l’attuazione del programma elettorale del 2020, con un patto di ripresa che, grazie al rilancio dell’azione amministrativa, individui in modo chiaro le priorità da affrontare per il nostro paese.  Quel che mi interessa, adesso come allora, è operare nell’interesse collettivo, per ciò che è giusto per la nostra comunità; non solo grandi opere, ma anche problematiche urgenti, reali e vicine ai bisogni della nostra gente”.
Dichiarazioni nelle quali Buco non fa più alcun riferimento alle critiche precedente mosse. Così molti cittadini si chiedono: Che fine ha fatto quel “comitato d’affari”? Si è sciolto come neve al sole? Non è mai esistito? Quali le reali ragioni della sua uscita dalla maggioranza? Quali le reali ragioni del suo rientro?
Una cosa appare certa: Carlo Montefusco unico vincitore  politico dell’intera vicenda.

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