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CASERTA – SETTEMBRE AL BORGO, ECCO IL CALENDARIO

CASERTA – Il cartellone del Settembre al Borgo è stato presentato nella sala giunta della Provincia, l’ente che ha potuto partecipare al bando della Regione, che l’ha ottenuto dopo non poche difficoltà e che con molte difficoltà è riuscito ad allestire un cartellone di cui si può essere soddisfatti. Domenico Zinzi, il presidente, sorvola sulle polemiche del recente passato, dà atto a Casimiro Lieto, il direttore artistico richiamato alle armi, di avere smanettato a tutto gas per un cartellone fedele, con la edizione numero 43, alla bella tradizione iniziata nel 1971.

GRATIS O A 15 EURO – Quindi dal 6 settembre, tra il Teatro del Castello (biglietto unico 15 euro) e Piazza Duomo (accesso libero), un’anteprima, sette eventi di musica d’autore, sette contest di musica popolare, sette illuminazioni d’artista nella pineta. Il calendario: si parte il 6 settembre in piazza Duomo con i Lain, un gruppo pop-rock casertano già affermato, suoneranno fino a mezzanotte per traghettare subito gli altri appuntamenti della settimana. Che sono, tutti nel Teatro del Castello, Franco Battiato (7, ore 21 «Apriti Sesamo»), Daniele Silvestri (8, ore 21, anteprima del suo tour autunnale), Malika Ayane (9, ore 21), Raphael Gualazzi (10, ore 21 Jazz e omaggio a Federico Fellini), Max Gazzè (11, ore 21), Alex Britti (12, ore 21 «Canzoni a pedali»), Fiorella Mannoia (13, ore 21 «Una cavaliera della Repubblica in pedana»). In seconda serata, dalle 22,30 in poi, in piazza, all’ombra della Cattedrale romanica, il palco per sette sere sarà monopolizzato dalle Malmaritate, il gruppo nato da un progetto di Carmen Consoli. Le Malmaritate sono quattro interpreti di grande musica popolare che cercano un interlocutore, un uomo ma che sia ideale.

MALINCONIE E MEDITERRANEO – E allora ogni sera, sempre con la voce recitante di Chiara Buratti, i loro canti si andranno ad intrecciare con Luca Rossi, Francesco Di Bella, Pino Marino, Erriquez, Mauro Ermanno Giovanardi, Peppe Voltarelli e Antoine Michel. Quest’ultimo è un lampedusano, il cantòre della malinconia degli sbarchi a ripetizione nel Mediterraneo solcato dal dolore di quanti lasciano terre ostili per trovarne, spesso, di altrettante. Un cartellone di sola musica, nomi che si rappresentano da soli al pubblico, che si offrono in una veste che comunque serve a dare una caratteristica, un’impronta che non sia da solo concerto in piazza di come se ne susseguono a ripetizione in questa stagione. «Abbiamo dovuto fare di necessità virtù – ha sottolineato il presidente della Provincia – Il contributo regionale è arrivato in extremis e non sembrino tanti i 400mila euro; poi abbiamo suonato l’appello e c’è stato il riscontro di Confindustria, dell’associazione commercianti, di imprenditori e una banca per le necessarie integrazioni. Una cosa è certa, si dovrà lavorare per la costituzione di un ente stabile per il settembre al Borgo, una organizzazione che possa contare su finanziamenti certi e anticipati sui quali costruire budget che ci sottraggano ai patemi vissuti anche quest’anno».

MONDO DELLO SPETTACOLO A LAVORO – Non è da poco l’indotto che la manifestazione costituisce per il Borgo Casertavecchia, animazione che porta clienti agli esercizi di ristorazione che sono tanti. Quest’anno i sette giorni di programmazione si traducono in 1450 giornate di lavoro per artisti e allestimento servizi, 18mila ore lavorative: una boccata d’ossigeno che vale il triplo se si pensa alla scampato pericolo della sospensione della edizione di quest’anno. Il direttore artistico Casimiro Lieto, veterano di oltre dieci edizioni («quest’anno ingaggiato a costo zero», ha sottolineato il presidente Zinzi) ha annunciato alcune novità: il palcoscenico al Teatro del Castello non guarderà il pubblico ma sarà al centro e dagli spettatori abbracciato; poi l’illuminazione di 43 alberi della pineta, «alberi parlanti» da un’idea di Alberto Grant, e ciascuno racconterà con la Voce di Salvo Simeoli, una edizione del festival. (Corrieredelmezzogiorno)

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