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Sparanise – Consorzio Idrico Terra di Lavoro: la politica al servizio di pochi. L’Arco “resiste” per 36mila euro l’anno

Sparanise – Il comune di Sparanise non è socio del Consorzio Idrico, eppure ha un ruolo dominante all’interno dell’Ente. Diversi politici e diversi persone di Sparanise si arricchiscono percependo importanti indennità di carica. Emblematico è l’esempio di Giancarlo L’Arco che arriva in Consorzio quale delegato dal comune di Rocchetta e Croce (siamo nel 2012). Diventa subito presidente dell’Assemblea e percepisce circa 36mila euro l’anno che fino ad oggi sommano circa 400mila euro. Per cosa? Per fare una convocazione all’anno, quando si lavora “troppo”?  L’Ente Idrico Terra di Lavoro da circa un anno è stato trasformato in società per azioni. Un cambiamento solo sulla carta che non ha prodotto effetti concreti, nemmeno per l’assetto delle cariche e conseguentemente per lo sperpero di fondi pubblici. Nella trasformazione da Consorzio a Spa non sono stati capaci nemmeno di adottare lo statuto corretto tanto che un nuovo statuto deve essere approvato. Nel frattempo le “cariche” elargite nel corso degli anni per il solito clientelismo politico, continuano a percepire ricchi compensi, anche se in alcuni casi non dovrebbero più. Tanto nessuno controlla, nessuna istituzione sembra essere capace di arginare l’emorragia di fondi per arricchire le tasche di coloro che, grazie agli agganci politici giusti, sono stati collocati e quindi profumatamente retribuiti.  C’è una figura politica, in quel di Sparanise, che sembra incarnare perfettamente il concetto di politica non al servizio del popolo, bensì al proprio. Giancarlo L’Arco, nella vita avvocato, è stato per anni il presidente dell’assemblea del Consorzio Idrico percependo, oltre 3000 euro mensili. Una somma enorme per convocare una volta all’anno l’assemblea. Con la trasformazione, avvenuta circa un anno fa, in Spa L’Arco continua a percepire la stessa indennità. Da circa un anno non è stata convocata mai un’assemblea. Fatto sta che L’Arco ha percepito e continua a percepire somme elevate a fronte di pochissimo lavoro, salvo che non dimostri il contrario, somme che entrano nella voce gestione e che viene finanziata con le bollette pagate dai cittadini.  Ma senza malizia, per carità, se dovesse convocare l’assemblea dovrebbe portare all’approvazione di un nuovo Statuto in base al quale lui stesso perderebbe la carica.
(fine prima puntata)

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