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Sparanise – Comune sciolto per camorra, il Ministro: Martiello favoriva il clan e curava interessi personali

Sparanise – Sono pesanti come un macigno le parole usate dal Ministro degli Interni nella relazione inviata al presidente della Repubblica in merito alla vicenda dello scioglimento del consiglio comunale del paese. La figura dell’ex sindaco Salvatore Martiello viene dipinta come colui che non curava affatto gli interessi della comunità, bensì favoriva interessi economici della malavita organizzata oltra a curare i propri interessi personali.
La relazione prefettizia, scrive il Ministro, redatta a conclusione dei sei mesi di ispezione presso la casa comunale, ha rilevato la sussistenza di cointeressenze e frequentazioni tra esponenti delle locali consorterie mafiose ed alcuni amministratori comunali, compreso il primo cittadino, il cui modus operandi nell’amministrare la cosa pubblica – come evidenzia il prefetto di Caserta – è apparso favorire gli interessi economici di imprese e soggetti espressione del clan camorristico egemone su quel territorio, oltreché il perseguimento di interessi personali consistenti nella scelta dei soggetti da assumere, tra i quali anche propri familiari, presso le Imprese favorite. Il provvedimento giudiziario – perquisizione con sequestro di atti e apparecchiature a carico di diverse persone e aziende – attuato alcuni mesi dalla Procura Antimafia di Napoli ha messo in luce il radicamento, nel territorio del comune di Sparanise, della criminalità organizzata di stampo mafioso, e rapporti di contiguità tra amministratori comunali e ambienti malavitosi. La commissione di accesso, scrive il Ministro, ha fatto “ampio riferimento a dati, situazioni ed episodi riferiti ad amministratori locali e dipendenti, segnalando una serie di cointeressenze e di elementi indiziari, concreti, univoci e rilevanti, su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata o su forme di condizionamento a partire da quelli rilevati, come evidenziato, a carico del sindaco di Sparanise.

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un commento

  1. Alberto Trasparenza

    Salve, rieccoci di nuovo, scusate per il ritardo, ma ci sono stati degli imprevisti a cui non abbiamo potuto rinunciare. Questa volta cercheremo di essere molto lapidari ma decisamente esaustivi. Massima chiarezza e, allo stesso tempo, estrema sintesi. Certo le cose non stanno bene, non ci sono dubbi al riguardo. Si sente molto spesso parlare di dubbi. L’altra volta una signora aveva un dubbio e si stava recando all’ufficio preposto per ottenere delle spiegazioni al riguardo mentre un altro signore ne aveva un altro e si stava portando in un altro ufficio per ricevere i relativi chiarimenti. Parliamo di dubbi: una cosa non è chiara e giustamente viene chiarita? È giusto o no? Ditelo se non si è stati chiari e, di conseguenza, sono sorti dei dubbi che si vorrebbe fossero chiariti. Non ci sono segreti. Provvederemo subito a fare chiarezza: non c’è trucco e non c’è inganno. Che motivo ci sarebbe di continuare a farvi avere dei dubbi se non ci fossero interessi di mezzo. Tra il dubbio e l’esigenza di chiarezza ci sono, dunque, degli interessi. Interessi contrastanti. Non vorrebbero, questi interessi, che ci fossero i dubbi né, molto meno, l’esigenza che si faccia chiarezza. Fino a quando si limitano a desiderare che non si faccia chiarezza, ancora ancora, il discorso potrebbe essere ancora accettabile ma il problema è che sovente, sempre questi interessi di mezzo, sono prepotenti. Non desiderano, vogliono pretendono che si faccia in un certo modo: indiscutibilmente. Nella sfera dei rapporti privati non c’è problema, diciamo così, perché sono fatti privati e non ci riguardano, ma, nella sfera dei rapporti pubblici non si potrebbe dire lo stesso, a meno che non ci si intenda lavarsene le mani. Non sbagliate a capire e, ripeto, se dovessero insorgere dei dubbi non esitate a domandare. Ogni vostro desiderio è un ordine, si potrebbe dire, ma non sempre è così. È com’è possibile, vi sarete domandati innumerevoli volte, che nonostante sia previsto che si faccia chiarezza in merito a certi quesiti, postulati da certi dubbi, che neanche avrebbero avuto ragione di esistere, non vengano chiariti. Eh, questa si che è una bella domanda! Domanda da oltre un milione di euro! Sicuramente una bellissima domanda ma con una risposta molto deludente. Avete fatto una domanda e datevi pure una risposta: così risparmiate tempo e denaro. Certe volte non c’è una risposta, se anche è previsto che vi sia. A domanda, risponde. Per colpa di chi? Chi tace, acconsente

    Di Alberto Trasparenza