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Sei colpi di pistola per Najafi: lottava per la libertà. Schiave, regine o semplicemente Donne

Quell’essere indegno, chiamato uomo, continua a uccidere, a volte con abiti militari, altre dietro lo schermo dell’onore di famiglia. Accade in Iran, si contano in pochi giorni più di 50 morti. Dopo Mahsa Amini, la ragazza uccisa perché ‘non velata’, nella serata di ieri è toccato a Hadith Najafi, la giovane simbolo delle proteste. A soli 20 anni, a Karaj,  6 proiettili mettono a tacere per sempre la sua voce, in un corpo che cade freddo al suolo, colpito al volto e al collo. In nome di una strana ‘cultura’ gruppi di persone, spesso legate tra loro da vincoli di parentela, si ergono a giustizieri di una legge senza ragione, e a pagare, con il prezzo della vita sono generalmente giovani donne o bambine che sognano la naturale crescita di pensiero. Cosa accade nel Mondo, questo imbarbarimento che non segue alcuna logica o sequenza dettata nell’alveo dei Diritti Umani, ci lascia attoniti. Verrebbe da strapparsi vesti e carne di fronte a tanta crudeltà. Il diritto è vivo, respira, muta, flette si adatta alla evoluzione di pensiero e di ragione. E quello che ieri poteva sembrare intriso di giustezza, oggi tuona come chiara violazione della dignità umana. Potrei citare molti esempi in Italia del Diritto di famiglia, del Diritto minorile, del Diritto internazionale, del Diritto del lavoro, esempi chiari che vedevano in posizione di soccombenza gruppi di persone titolari come altre di pari dignità e riconoscimento. Allora, in Iran, queste eroine quanto dovranno ancora attendere, e quante di loro dovranno cedere quel diritto inviolabile che è la vita in nome delle Libertà al cospetto di leggi incomprensibili e discriminatorie della Repubblica islamica? Sono fiera di essere Donna, e sono certa che se vivessi in quei luoghi io e mia figlia saremmo in prima linea a combattere, perché la testa, ‘velata o non velata’, non va mai piegata!

 

 

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