Capua – C’è un gioiello, autentico scrigno di tesori, lungo il declivio occidentale del monte Tifata. E’ ricco di storia, pieno di arte, capace di regalare indescrivibili emozioni al visitatore. E’ la basilica dedicata a San Michele Arcangelo realizzata sull’antico tempio innalzato per venerare Diana. E le tracce di quella struttura sono ancora visibili. (guarda il video)
La prima costruzione della basilica si può far risalire all’epoca longobarda. La facciata è preceduta da un porticato a cinque arcate ogivali e le arcate sono sorrette da quattro fusti di colonna, due a destra in marmo cipollino e due a sinistra in granito grigio, con capitelli corinzi. (guarda il video)
Il ciclo di affreschi è attribuibile alla ricostruzione della chiesa ad opera dell’abate Desiderio, come testimonia il suo ritratto nell’abside della chiesa con il nimbo quadrato (utilizzato per distinguere i personaggi viventi), mentre offre a Cristo il modello della chiesa, e l’epigrafe sul portale d’ingresso. (guarda il video)
Sulle pareti della navata centrale scene del Nuovo Testamento su due registri, tranne per la Crocifissione e l’Ascensione, che li occupano entrambi. Sulle pareti delle navate laterale le storie dell’Antico Testamento con quattordici scene, tratte dai libri della Genesi e dell’Esodo. Sulla controfacciata c’è il Giudizio Universale. (guarda il video)
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