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PIEDIMONTE MATESE / RIARDO / PIETRAMELARA / PIETRAVAIRANO – Sannio Alifano, 24milioni di euro per cementificare un torrente: sarà scempio ambientale

PIEDIMONTE MATESE / RIARDO / PIETRAMELARA / PIETRAVAIRANO – Il Sannio Alifano vuole cementificare il Rio delle Starze: sarà uno scempio ambientale. Decine di chilometri di cemento armato nelle campagne comprese tra Riardo e Pietravairano passando per Pietramelara. Un progetto ormai anacronistico, fuori dal tempo, che potrebbe costare allo Stato circa 24 milioni di euro. La cementificazione dei corsi d’acqua è una tecnica ormai superata, anzi riconosciuta dannosa sia per l’ecosistema sia per gli stessi rischi idrogeologici. L’unica cosa seria che andrebbe fatta è quella più semplice: la manutenzione periodica, quindi la pulizia del torrente (una cosa che il consorzio da decenni non fa pur avendone l’obbligo) senza chiaramente intaccare l’equilibrio che lo stesso torrente si è creato in quella natura. Ma questo costerebbe poche centinaia di migliaia di euro e quindi non è “conveniente” per una politica capace soltanto di immaginare torte gigantesche con le quali mantenere una serie di “equilibri”. Per ora, il consorzio Sannio Alifano – attraverso un comunicato poco chiaro – ha fatto sapere che ha ricevuto i fondi necessari per la progettazione definitiva. Tutto il resto, al momento, è solo una ipotesi. Con Decreto n. 33/2018 del 18.10.2018, la Regione Campania ha finanziato al Consorzio, con fondi del Ministero dell’Ambiente, la progettazione esecutiva di interventi contro il dissesto idrogeologico nella Piana di Riardo, Pietramelara e Pietravairano. Si tratta dei lavori di completamento della sistemazione idraulica del bacino idrografico del Rio delle Starze (già eseguiti dal Consorzio, per una prima parte, con finanziamenti nazionali e regionali), di cui è stata da tempo redatta la progettazione definitiva da parte dell’Ufficio tecnico consortile, per un importo del finanziamento occorrente di € 23.974.000,00.

Ecco perchè cementificare i torrenti è anacronistico e dannoso per l’ambiente

Si tratta di un problema molto grave per il nostro paese, perché comporta un sacco di alluvioni e un sacco di danni. E’ l’eredità della grande urbanizzazione avvenuta nel nostro paese negli ultimi quarant’anni…..Nel corso degli ultimi quarant’anni la superficie occupata da edifici, strade o altre infrastrutture in Italia è aumentata notevolmente. La causa principale di questo processo è il forte aumento della popolazione, i cui insediamenti hanno strappato spazi sempre maggiori a boschi, praterie, coste, corsi d’acqua. I fiumi, com’è noto, scorrono, in natura, in un alveo affiancato da ampie aree di espansione in cui, nei periodi di piena, si riversano le acque in eccesso. L’estensione delle zone coltivate e abitate, la costruzione di strade e di industrie hanno determinato la progressiva riduzione di tali aree e la loro delimitazione attraverso argini artificiali che impediscono alle acque di minacciare le opere dell’uomo. Negli ultimi decenni gli interventi per regolare il flusso delle acque si sono intensificati, dando luogo al fenomeno della cementificazione dei fiumi e dei torrenti. Gli alvei sono stati rettificati, ristretti e ingabbiati entro sponde di cemento, con gravi ripercussioni sulla fisionomia dei corsi d’acqua e sugli equilibri ambientali. Il cemento crea infatti uno strato impermeabile che interrompe gli scambi fra le acque dei fiumi e le acque sotterranee e riduce la quantità d’ossigeno disciolto nell’acqua. Le opere di sistemazione idraulica hanno così trasformato molti fiumi e torrenti in canali, in cui le acque scorrono sempre più rapide: è aumentato quindi il rischio che, durante le piene, le acque travolgano gli argini inondando i campi e le costruzioni posti nelle vicinanze. La Liguria, per esempio, è spesso soggetta a alluvioni violente e distruttive a causa della irrazionale gestione dei corsi d’acqua, alcuni dei quali sono stati coperti di cemento e costretti a scorrere entro alvei trasformati in “tubature”. In altri paesi, dove si era verificato un analogo fenomeno di cementificazione di fiumi e torrenti, si è proceduto a una “rinaturalizzazione” dei corsi d’acqua, per ripristinare gli equilibri e le funzioni di questi ecosistemi. In Germania, per esempio, gli alvei rettificati e le sponde in cemento vengono via via demoliti; le aree di espansione, dove è possibile, vengono ripristinate; sulle sponde vengono piantati alberi di alto fusto, che aumentano la capacità del suolo di trattenere le acque.

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