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MACERATA CAMPANIA – Abusi sessuali su ragazzina di undici anni, arrestato

MACERATA CAMPANIA – Nel pomeriggio del 30 ottobre u.s., in Macerata Campania (CE), i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su conforme richiesta di quest’Ufficio, nei confronti di S.I. (cl’64), gravemente indiziato dei
reati di violenza sessuale continuata aggravata (arti. 81, 609 bis e 609 ter e sexies, anche in relazione all’art.
609 septìes co. 2 n. 2) ai danni di una delle figlie dell’ex moglie – all’epoca dei fatti minore di anni 14 –
nonché di atti persecutori (art. 612 bis) nei confronti della stessa ex convivente e di entrambe le sue figlie.
Il provvedimento cautelare costituisce l’esito degli accertamenti svolti dalla P.G. procedente,
indagini dirette da questa Procura, a seguito della denuncia sporta, in data 07.09.2018, dall’ex compagna
dell’indagato, i cui contenuti sono stati puntualmente riscontrati dalle dichiarazioni rese dalle vittime dei
reati sopra descritti nonché da quelle acquisite da ulteriori persone informate sui fatti.
In particolare, la ricostruzione della vicenda ha permesso di appurare che il prevenuto, con più azioni
reiterare nel tempo, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, a partire da
quando la stessa aveva 11 anni, la costringeva a subire atti sessuali, sia di giorno che durante la notte,
minacciando di ucciderla se avesse parlato con qualcuno dell’accaduto.
Inoltre, dalle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, l’indagato si sarebbe reso
responsabile anche di ulteriori abusi sessuali, in danno dell’altra figlia della sua ex compagna, fatti che,
essendo risalenti nel tempo, risultano ormai prescritti.
Infine, dalle risultanze investigative è emerso che a partire dal mese di agosto u.s.5 dopo la fine della
relazione con la compagna, poneva in essere condotte reiterate e moleste consistenti nel pedinare la stessa
nonché le sue due figlie nei loro spostamenti quotidiani, ingiuriandole e minacciandole ripetutamente di
morte, anche con l’uso di una siringa.
Il G.I.P., concordando con la misura coercitiva avanzata da quest’Ufficio, anche per quanto riguarda
la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto per l’indagato la misura cautelare della
custodia in carcere.

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