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Ciro Guarente, Heven Grimaldi e Vincenzo Ruggiero

Parete – Innamorati dello stesso transessuale, sottocapo della Marina uccide il rivale

Parete – Delitto passionale quello maturato fra Parete e Aversa; i carabinieri riescono, in poco tempo, a ricostruire l’omicidio, anche grazie alle telecamere di uno studio privato che hanno ripreso il momento in cui l’assassino carica il corpo della vittima in macchina. Fermato il 35enne Ciro Guarente, dipendente civile della Marina con un passato da militare, originario di San Giorgio a Cremano ma residente a Giugliano in Campania, nel Napoletano. Guarente ha confessato il delitto ammettendo di aver agito per gelosia. Riteneva che il suo compagno, il trans Heven Grimaldi, avesse intrecciato una relazione con la vittima, il 25enne Vincenzo Ruggiero. Il delitto è avvenuto ad Aversa, nell’abitazione che Ruggiero condivideva proprio con il trans Heven. Il giallo e’ stato risolto quando Guarente è stato convocato dai carabinieri e dal pm della Procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco come persona informata sui fatti; messo di fronte agli elementi raccolti dagli inquirenti, il 35enne ha vacillato confessando. “Ero arrabbiato con lui perché’ aveva una relazione con il mio compagno. Ho provocato io la morte di Vincenzo ma non volevo ucciderlo”. Questa, in estrema sintesi la confessione di Guarante. Decisiva per le indagini è stata la scoperta di alcune immagini catturate dalle telecamere di uno studio privato ubicato di fronte casa della vittima; la sera del 7 luglio gli impianti ritraggono il 35enne mentre si infila nel portone dell’abitazione della vittima, poi l’arrivo di Vincenzo; qualche ora piu’ tardi Guarente viene ripreso mentre carica delle valigie nella sua auto, e poco dopo mentre trasporta qualcosa di molto pesante, forse il cadavere di Ruggiero. Il corpo della vittima sarebbe stata gettata in mare.

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