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Caserta – Soldi in cambio di favori all’Agenzia delle Entrate, 12 arresti: ecco tutti inomi

Caserta – Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 12 persone (3 custodie in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 4 divieti di dimora e 3 divieti temporanei di esercitare attività professionali), emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I destinatari del provvedimento sono accusati, a vario titolo, di corruzione continuata (artt. 81, 319 e 319 bis c.p.), abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), truffa aggravata (art. 640 c.p.), falsità ideologica commessa dal p.u. in atti pubblici (art. 479 c.p.).

Custodia Cautelare in Carcere:

  1. CASTALDO Graziano, nato a Riardo il 21.12.1960
  2. VENTRIGLIA Andrea, nato a Macerata Campania il 22.07.1955
  3. GAGLIARDI Raffaele, nato a Macerata Campania il 08.07.1953

Arresti domiciliari:

  1. DI FUCCIA Nunzio, nato Marcianise il 13.07.1961
  2. MARLETTA Gennaro, nato ad Arienzo il 19.05.1951

Divieto di dimora nella provincia di Caserta:

  1. FUNICIELLO Mirella, nata a Santa Maria Capua Vetere il 13.05.1968
  2. PERFETTO Giorgio, nato a Caserta il 15.01.1974
  3. CASERTA Grazia nata a Giugliano in Campania il 10.04.1956
  4. CAPPABIANCA Igino nato a Capua il 31.03.1967

Divieto temporaneo di esercitare Fattività professionale:

  1. DE SANTIS Massimo nato a Napoli il 16.10.1962
  2. CARRELLA Giovanni, nato a Palma Campania il 18.06.1967
  3. TRAETTINO Giovanni nato a Napoli il 28.11.1984

 

Gli altri indagati sono il napoletano 63enne Ciro Florio; Luigi Del Vecchio, 45 anni di Maddaloni; Giovanna Palma, 35 anni di Santa Maria Capua Vetere; Assunta Ruotolo, 48 anni di Santa Maria a Vico; Filomena Campi, 49 anni di Succivo; Sergio Abbate, 48 anni di Giugliano; Olimpia Russo, 57 anni, di Santa Maria Capua Vetere, Giancarlo Di Censo, 50 anni di Avezzano, provincia de L’Aquila, Angela Valentino, 54 anni di Cervino, Claudio Antonucci, 43 anni di Casagiove, Alfonso Capone, 48 anni di Castel Volturno, Carmine Caiazzo, 46 anni, Teverola, Carlo Rocco Caterino, 54 anni, di Castel Volturno, Domenico Perrotta, 51 anni, di Succivo, Aldo Ardito, 49 anni, di Caserta, Gennaro Maione, 67 anni, di Nola, Gavino Napolitano, 50 anni, di Camposano, Mattia Ruggiero, 51 anni di Cicciano, Pasqua Infante, 39 anni di Roccarainola in provincia di Napoli, Mariangela De Riggi, 39 anni, di Cicciano, Fabrizio Gentile, 50 anni di Santa Maria a Vico e Angelo Izzo, 62 anni di Riardo.

Le indagini, svolte dai Carabinieri e coordinate da questa Procura della Repubblica, sono state condotte in stretta collaborazione con la Direzione Centrale AUDIT dell’Agenzia delle Entrate di Roma anche a seguito di alcune irregolarità registrate da quell’Ufficio. Da una prima attività istruttoria svolta analizzando le richieste di ispezioni ipotecarie effettuate in un arco temporale ridotto da alcuni dipendenti dell’Ufficio di Santa Maria Capua Vetere, è stato riscontrato un numero sproporzionato di visure ad “uso ufficio” ed “esenti” rispetto al totale di quelle eseguite regolarmente, situazione questa alquanto anomala. Il complesso delle investigazioni, avvenute a mezzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché con l’utilizzo di video riprese e di riscontri documentali ha permesso di disvelare l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale consistente nel fornire, in cambio di denaro, certificazioni (“ispezioni/ visure ipotecarie”) in violazione delle procedure previste dalla normativa vigente, ovvero il richiedente otteneva senza il versamento della relativa imposta di bollo e senza passare per l’apposito sportello per la ricezione del pubblico, la documentazione richiesta. Tale sistema era così ben consolidato che raramente gli impiegati corrotti si vedevano costretti a chiedere esplicitamente l’illecito pagamento, essendo ormai divenuta prassi il versamento “in nero” della quota relativa alla prestazione fornita. Le attività di indagine hanno permesso di accertare un introito mensile “in nero” da parte dei suddetti dipendenti pubblici di migliaia di euro e un analogo risparmio da parte dei professionisti che richiedevano la documentazione. Tale circostanza trova peraltro conferma nel fatto che lo stesso capo ufficio, nel corso di una conversazione intercettata, riferisce al collega come, grazie a questi introiti extra, riesca a pagare il proprio mutuo. L’indagine ha permesso, inoltre, di accertare come gli indagati abbiano posto in essere le citate condotte illecite utilizzando tecniche diverse tra loro. In particolare è emerso che alcuni alteravano le certificazioni cancellando con il liquido correttore le sigle dell’operatore e la dicitura “uso ufficio” o “esente” (automaticamente generata dal sistema per tutte le richieste che non prevedono versamenti delle tasse ipotecarie), rendendole così fruibili in tutte le procedure amministrative e giudiziarie. Altri, invece, riproducevano le immagini delle pagine dei registri riportanti i dati d’interesse, trasmettendole poi via mail o attraverso il telefono cellulare.
In altri casi si è acclarato come uno degli indagati abbia prodotto della documentazione ad hoc, riproducendo false richieste da parte delle Forze di Polizia per giustificare l’accesso ai sistemi telematici e la stampa di certificati “esenti” riguardanti immobili ubicati anche in altre province del territorio nazionale, privandole, quindi, del protocollo informatico e della data. La mole di documentazione acquisita, supportata dalie intercettazioni delle comunicazioni, ha evidenziato un ingente numero di episodi criminali in cui sono coinvolti anche importanti professionisti operanti sia in Campania, sia nel Lazio (complessivamente 23 persone, tra cui figurano avvocati, visuristi, geometri, ingegneri, commercialisti e dipendenti di studi notarili), i quali hanno usufruito degli illeciti servizi effettuati dei dipendenti pubblici corrotti. Il complesso investigativo si è svolto anche grazie ad una costante interlocuzione con i vertici dell’Ente Pubblico, che aveva effettuato la denuncia a questa Procura della Repubblica e che si è estrinsecata in utili informazioni circa il funzionamento dei complessi meccanismi che regolano il lavoro della Conservatoria dei Beni Immobiliari ed in merito alle modalità con cui gh mingati infedeli potessero far strumentalizzare le funzioni tornaconto personale.

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