ALVIGNANO – Angelo Di Costanzo e Massimo Facchini era pedine determinanti per la manipolazione di numerse gare di appalto. L’Antimafia indaga Angelo Di Costanzo nell’ambito della più ampia inchiesta sul «sistema» appalti nell’Alto Casertano; sono sei le persone indagante insieme a Claudio Schiavone Ciascuno con un ruolo specifico in quello che il gip tratteggia come un «sistema» che per decenni ha viziato gli appalti nell’Alto Casertano.
C’è ancora una volta, fra gli indagati, Angelo Di Costanzo, ex sindaco di Allignano ed ex presidente della Provincia di Caserta, arrestato – e poi scarcerato – nell’ambito dell’inchiesta per i favori alla Termotetti in ambito di appalti per la raccolta dei rifiuti.
La nuova inchiesta vedrebbe l’ex sindaco di Alvignano autore di «pressioni» sull’ex presidente delle commissioni giudicatrici di alcuni degli appalti finiti al centro dell’inchiesta dell’Antimafia. Mario Bartolomeo ha raccontato sia alla polizia giudiziaria che al pubblico ministero di essere stato «pressato» sia da Angelo Di Costanzo che da Massimo Facchini, responsabile del settore lavori pubblici del Comune, per «turbare le gare d’ appalto a favore di due aziende che gli erano state segnalate da Facchini, ditte riconducibili, secondo la DDA a Claudio Schiavone e a suo cognato. Così facendo, si legge agli atti, Facchini e Di Costanzo non solo hanno orientato le gare d’appalto a favore della ditta che intendevano far vincere, ma hanno anche stabilito chi dovesse arrivare secondo per scongiurare eventuali ricorsi al Tar. E secondo arrivava un concorrente «fittizio» vale a dire la ditta della quale figurava titolare il cognato di Schiavone. Un sistema che ci reggeva – secondo la ricostruzione della Dda – sulle spalle di Facchini il quale nella doppia veste di progettista di responsabile dell’ufficio tecnico, di controllare la procedura di gara in ogni sua fase, di intervenire e modificare le decisioni della commissione. Il sistema di turbativa -escogitato da Di Costanzo e Facchini», secondo quanto ricostruito dall’Antimafia, viene definito infallibile dallo stesso Bartolomeo, proprio in virtù di tutto questo.

Il pesce quando inizia a puzzare si deve solo buttare in discarica.