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GIOIA SANNITICA – Acqua non pagata, tutti alla ricerca del “colpevole”: ecco le ragioni del sindaco Raccio

GIOIA SANNITICA – Il municipio di Gioia Sannitica deve coprire un grosso debito verso la società che gestisce gli acquedotti in Campania. Gran parte di questo debito è maturato con le amministrazioni precedenti, una parte anche con questo governo locale. E’ stato sottoscritto, circa tre anni fa, un piano di rientro che poi non è stato rispettato. Pochi giorni fa il consiglio comunale ha approvato un nuovo piano di rientro, gravato, chiaramente da ulteriori interessi.
Questa in estrema sintesi, la vicenda portata alla luce in un nostro precedente articolo in merito al quale il sindaco Michelangelo Raccio ha inteso precisare che:

  1. L’Amministrazione incassa dai cittadini una quota media pari al 50% del canone che il comune versa alla regione Campania, questo al fine di non far gravare sui cittadini stessi tutto il peso del pagamento idrico, che è composto da varie spese, non solo dalla “bolletta”. Dunque, il denaro versato dai cittadini è di gran lunga inferiore a quello che il comune deve alla Regione Campania. I fondi (giusto per usare il linguaggio del giornalista) sono insufficienti persino per l’acqua, come potrebbero essere utilizzati per altro?
  2. Una cosa è certa: il Comune ha maturato a partire dal 1981 un debito per l’acqua pari a 550.000 euro. Chi ha fatto maturare quel debito avrà avuto le sue buone ragioni che io non conosco e non mi interessa conoscere; sono stato chiamato dai miei concittadini ad Amministrare non a cercare le colpe.
  3. Nel maggio del 2014 il Comune ha fatto una transazione, lunga 7 anni, con la Regione Campania per il pagamento dei 550.000 euro (anni 1981-2014) ed estinguere quel debito.
  4. Il comune ha pagato, e dunque onorato, varie rate di quella transazione, ma quel debito era molto oneroso e il pagamento di quelle somme, unite alla riduzione drastica dei trasferimenti pubblici, rischiava di non consentire il pagamento del corrente, addossandone, in questo caso, il pagamento alle future amministrazioni. Come si vede, dunque, è esattamente il contrario di quello che si afferma nel pezzo.
  5. Se non ci fosse stato quel peso debitorio, il comune non avrebbe avuto alcuna difficoltà.
  6. La domanda che tutti i cittadini onesti intellettualmente si fanno è: chi ha creato quella massa debitoria e perché? Invece, caso “strano”, a chi ha scritto il pezzo, e a qualche consigliere di opposizione, questa domanda non li sfiora nemmeno. Questo è normale nel mondo del contrario, un poco meno nel mondo reale.
  7. In modo maldestro si cerca di addossare la colpa di un debito altrui a chi cerca di risolvere il problema. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.
  8. L’unico anno oggetto della transazione appartenente a questa Amministrazione è il 2015, l’anno 2016, invece, deve ancora essere riscosso.
  9. Questa Amministrazione ha ridotto del 10% il canone idrico agli allevatori, agricoltori, commercianti e  artigiani (per la prima volta dopo 40 anni); ma questo non interessa, non è una notizia, vero?
  10. Nel 2017 è quasi raddoppiato il canone idrico che il comune deve alla regione Campania, a parità di entrate; ma anche questa è “oscura materia”  che non è degna di notizia.
  11. I 22.000 euro, saranno recuperati con economie di spesa. In ogni caso stiamo parlando di 86 centesimi all’ anno (per sette anni) per ogni cittadino. Ripeto: 86 centesimi-anno per ogni cittadino !!!!
  12. il sottoscritto, all’epoca in cui sono iniziati i fatti aveva appena 11 anni e si trovava finanche fuori dal territorio gioiese, per motivi di studio; naturalmente ora l’opposizione dirà che la mia assenza, quando avevo 11 anni, ha creato tutto questo.

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