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Roccamonfina / Teano – Santuario dei Lattani, l’ultima volta del vescovo Aiello

Roccamonfina / Teano (di Nicolina Moretta) – Messa solenne per la chiusura del Mese Mariano, e si suppone anche l’ultima Celebrazione Eucaristica pubblica del Vescovo Arturo Aiello per tutti i fedeli della Diocesi di Teano-Calvi. E di fedeli ve ne sono davvero tanti. Fuori al Santuario dei Lattani ci sono cinque pullman, una infinità di automobili e i pellegrini di San Clemente arrivati a piedi, guidati dal parroco don Francesco Di Nucci e un crocifisso di legno. All’interno del santuario vi è già Monsignor  Aiello che recita con i fedeli il Santo Rosario.  Sono presenti tutti i sacerdoti della Diocesi, i diaconi, i seminaristi, i chierichi e tanti giovani che siedono anche sui gradini dell’altare. Nell’omelia Monsignor Aiello si rivolge alla Madonna dei Lattani con l’espressione:” Madre dolcissima” e fa presente che il Santuario dei Lattani è “il  Cuore Mariano della nostra Diocesi”; per poi aggiungere:” Ed è bello per me chiudere questo mio Ministero non in Cattedrale, ma qui, è più dolce. Entriamo in Chiesa come si entra nel corpo di una madre, così entriamo in questa Chiesa con la stessa devozione. Madre tutto quello che Ti riguarda, riguarda la Chiesa e tutto quello che riguarda la Chiesa Ti riguarda”. Continua: “Accompagnaci, prendici per mano, come è difficile per noi pensare che questo piccolo grande addio sia per un bene. Aiutaci ad avere sogni e i sogni ci proiettano in un altrove che non conosco. Tu Madre del Buon Cammino accompagna i nostri itinerari”. Questa volta nelle sue parole si avverte un velo di tristezza, anche se il timbro della Sua voce continua a dare sicurezza agli innumerevoli fedeli che sono qui per l’ultimo saluto ufficiale e che si avvicinano copiosi al sacramento della comunione che viene distribuita anche fuori dalla porta del Santuario. Infine conclude con le parole: “Parto (inteso come partorire), partire, patire”. Terminata la Celebrazione Eucaristica precisa che fino al ventinove Giugno andrà nelle Chiese dove già era stato stabilito da tempo che andasse, ma senza saluti particolari e infine conclude con un ultimo pensiero rivolto ai suoi circa venti seminaristi: “ I vescovi passano, la Chiesa rimane, ha un futuro, il nostro futuro sono i nostri seminaristi”. E impartisce la Benedizione Eucaristica.

 

 

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