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SAN PIETRO INFINE – READING LETTERARIO, FOLTA PLATEA PER LO SCRITTORE AMERIGO IANNACONE

SAN PIETRO INFINE ( di Antonio Migliozzi ) – Nei giorni scorsi è stato presentato a San Pietro Infine, di fronte ad affollata ed attenta platea, il nuovo libro dello scrittore venafrano Amerigo Iannacone, “C’ero anch’io – Un’autobiografia o quasi” ( Edizioni Eva, Venafro 2017, pagg. 200 ), evento organizzato dall’Associazione “Ad Flexum” presso la Sala Convegni del Comune di San Pietro Infine. Un libro particolare che ripercorre un pò la vita e l’attività letteraria dello scrittore, con una scrittura narrativa e con esempi tratti da numerosi libri, una cinquantina, pubblicati. Hanno parlato del libro, dopo l’introduzione del Presidente dell’Associazione “Ad Flexum” Maurizio Zambardi ed il saluto del vicesindaco Lino Fuoco, i poeti Rita Ilulianis e Domenico Adriano. Moderatrice la giornalista Francesca Messina. “Quando ho iniziato a leggere ‘C’ero anch’io’ – ha detto tra l’altro Rita Iulianis – mi sono sentita presa per mano e accompagnata attraverso un percorso amico attraverso una strada conosciuta, attraverso la struggente scoperta di un Amerigo, che già conoscevo, ma non così in fondo, non così in alto. Perché scrivere un’autobigrafia? Si chiede l’autore nella nota introduttiva. Scrivere un’autobiografia è un po’ come dire ad un ignoto lettore: vuoi ascoltarmi, vuoi conoscermi, vuoi partecipare, vuoi condividere la mia Bellezza? E’ un gesto d’amore. E’ un invito ad entrare nel proprio mondo. E solo chi è inconsciamente convinto della propria Bellezza, intesa come dea delle messi e del raccolto, ecco, solo lui, offre l’abbondanza dei suoi prodotti genuini, nati dalla semina costante di cose Belle. E l’abbondanza dei suoi prodotti genuini, nati dalla semina costante di cose Belle. E Amerigo è un agri/cultore che pianta ‘Semi’ di emozioni e di cultura, dovunque egli vada dissoda il terreno e lo rende fertile. E lo sa fare. Con grande maestria. Senza alcuna presunzione, ma nella consapevolezza che la curiosità, la memoria storica, la poesia, il sapere abbiano la forza di trasformare una società imbarbarita. Giornalista, poeta, scrittore, editore, esperantista, traduttore, paroliere, linguista, organizzatore di eventi culturali e premi culturali; ma non basta: insegnante, figlio, padre, marito, amico….”.

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