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TEANO – Ambito Sociale e diritti negati ai più deboli, scatta la denuncia alla Procura

TEANO – Ambito Sociale, la denuncia della consulta del terzo settore che scrive all’assessore regionale Lucia Fortini, alla Direzione Generale per le Politiche Sociali, al Responsabile Ambito Territoriale C3, alla Procura della Repubblica.

Il documento:
“Ciò che in queste ore sta accadendo sull’Ambito Territoriale C03 preoccupa gli enti del terzo settore si trovano ad essere spettatori di uno scenario assurdo. Emergono da notizie, atti e documenti che lasciano intendere accordi e giochi di poteri tra amministratori e tecnici conniventi. Tutto questo a discapito delle fasce deboli della nostra popolazione, che si ritrovano ad essere non più persone “ma qualcosa da contendere”. Siamo stanchi di vedere giocare politici ed imprenditori con la sofferenza delle persone, studiare a tavolino manovre politiche che impediscono la programmazione di servizi di qualità ma solo strategie di asservimento al politico e al dirigente di turno.  
L’Ambito Territoriale C03 è praticamente “immobilizzato” da dinamiche tutt’altro che tecniche (cioè tese a risolvere problemi ai cittadini), che potrebbero anche giustificare un periodo di stallo. Ma l’immobilizzazione appare essere invece una lotta tra poteri ed interessi forti, che hanno ancora bisogno di dimostrare chi sia il più forte in assoluto. Emerge che un intero Ambito Sociale di 16 comuni sia tenuto sotto scacco da due comuni, che, sottovalutando e dimenticando bisogni delle persone deboli, continuano a boicottare tavoli istituzionali, continuano a non inviare fondi, continuano a non firmare ciò che sarebbe doveroso firmare.
Intanto le persone rimangono senza assistenza, gli enti del Terzo Settore si ritrovano a lavorare senza coperture finanziare, ed i pagamenti delle fatture fermi a dicembre 2014. Non volgiamo scendere nel merito delle questioni: ogni comune, ogni attore dell’Ambito può fare dimostranze, opporsi, cambiare tavolo, ma ciò che è in atto va portato avanti con responsabilità tecnica e politica. Ci appare però corretto evidenziare e portare alla luce ciò che sta accadendo, per dare voce a chi già è in stato di sofferenza e continua a vedersi negati i propri diritti. Siamo consapevoli che tutto può essere modificato e trasformato, tutto può essere cambiato, ma nel rispetto delle persone e del territorio. Pertanto, come in precedenti occasioni, noi Enti del Terzo Settore portiamo, e poteremo, alla vostra attenzione tutti gli episodi in cui le istituzioni mi rivelano “malate”, rendendo gli attori sociali non più cittadini, protagonisti del proprio ambiente vitale. Riservandoci di segnalare il presente episodio alla Procura della Repubblica, vi chiediamo di intervenire con urgenza perché se non si rompono questi circuiti viziosi si corre il rischio di ingenerare un “adattamento” al sistema costruito da amministratori e funzionari corrotti”.

 

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