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PIETRAMELARA – Incidente mortale, fissato l’incidente probatorio. La difesa dell’indagato: azione fondamentale

PIETRAMELARA –  Le indagini sul drammatico incidente avvenuto pochi giorni fa nel Centro Italia, nel quale perse la vita un medico del luogo, arrivano ad un punto di svolta. Infatti nella prima decade del prossimo mese di aprile si svolgerà l’incidente probatorio sul camion contro cui si schiantò la vettura nella quale viaggiava la vittima. Un’azione fondamentale, secondo la difesa di Quirino Napoletano, di Pietramelara, indagato per quei fatti. L’incidente, infatti, potrebbe essere stato generato da un problema all’impianto frenante del rimorchio. La dinamica dello scontro mortale è stata spiegata dall’avvocato Emilio Russo nelle qualità di difensore di Napoletano Quirino nel procedimento a carico dello stesso per omicidio stradale pendente presso la Procura della Repubblica di Terni: “la difesa ha richiesto incidente probatorio per effettuare gli accertamenti tecnici sull’impianto frenante del rimorchio dell’automezzo coinvolto nel sinistro mortale ed in generale sulla ricostruzione della dinamica del sinistro.  Ciò perché alla pressione del pedale del freno dell’automezzo da parte del conducente, il rimorchio non ha avuto capacità frenante, facendo perdere aderenza alla motrice e tale da causare una improvvisa sbandata dell’autoarticolato verso sinistra. La corsa dell’autoarticolato terminava contro il muro dell’opposta corsia. Nel mentre l’autoarticolato era già fermo (trasversale) sulla corsia opposta, sopraggiungeva la povera vittima che impattava violentemente il lato destro del rimorchio.  A ciò si aggiunga che sul tratto di strada in questione (superstrada Terni – Orte) all’ingresso della galleria non vi è alcuna  barriera (guard rail o New Jersey) volta a prevenire le invasioni nella corsia opposta e conseguente scontro frontale.  Infatti tale barriera è assente proprio sul tratto di strada all’ingresso della galleria ove è avvenuto il sinistro, come si evince dal rilievo fotografico che si allega. Nell’ipotesi fosse stata presente una barriera divisoria delle corsie opposte è ragionevole ipotizzare che l’automezzo avrebbe fermato la corsa contro di essa, senza invadere la corsia dove dal senso opposto proveniva la vittima del sinistro.

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